Mobilità: Barbacci, singolari commenti alla sentenza sul CCNI. “Abbiamo vinto, ma non preoccupatevi”.

Non capita molto spesso che chi vince un ricorso abbia come prima preoccupazione quella che la sua “vittoria” non produca effetti. E invece è quello che sta succedendo, ora che il giudice del lavoro ha accolto il ricorso contro il contratto sulla mobilità: chi lo aveva impugnato, si affretta a precisare che i movimenti disposti non saranno annullati. Ivi compresi gli almeno 15.000 che senza quel contratto non avrebbero nemmeno potuto presentare la domanda di trasferimento, mentre grazie all’intesa firmata dalla CISL Scuola sono riusciti a ricongiungersi, o almeno avvicinarsi, alle proprie famiglie. Quindicimila movimenti che senza contratto non ci sarebbero stati, mentre non c’è una sola persona cui sia stato impedito di trasferirsi a causa di quel contratto, che dunque ha prodotto solo benefici e nessun danno. Non è un dettaglio di poco conto.
Darebbe prova di grande disonestà intellettuale, oggi come ieri, chi insistesse ad addebitare al contratto l’imposizione di vincoli che scaturiscono invece tutti da precise disposizioni di legge e che il contratto è riuscito ad attenuare. L’impegno per ottenere la cancellazione o la modifica di quelle norme non è mai venuto meno e prosegue, come dimostra da ultimo l’intesa sulla mobilità annuale, di cui la CISL Scuola è stata ancora una volta protagonista. Così come prosegue l’impegno per recuperare quanto più possibile alla contrattazione, nel negoziato sul rinnovo del CCNL, i temi della mobilità: resta il fatto che col contratto integrativo contestato abbiamo seguito l’unica via percorribile per evitare che l’Amministrazione, agendo in modo unilaterale, applicasse semplicemente e rigidamente i vincoli previsti dalle leggi. La CISL Scuola ha dato in quel frangente assoluta priorità alle attese di tante persone, alle quali il contratto ha concesso un’opportunità che altrimenti non avrebbero avuto.
Della sentenza, in attesa di conoscerne eventuali ulteriori sviluppi, prendiamo atto con la piena consapevolezza di avere agito nell’interesse esclusivo delle lavoratrici e dei lavoratori, che hanno bisogno di un sindacato impegnato a tutelare soprattutto loro prima che se stesso.

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Mobilità 2022, Barbacci (Cisl Scuola): “Singolari i commenti sulla sentenza del Tribunale di Roma, noi abbiamo agito nell’interesse dei lavoratori”

Di redazione

Sulla sentenza del Tribunale di Roma in merito al CCNI sulla mobilità, interviene la Cisl Scuola con una nota firmata dal segretario generale, Ivana Barbacci. 
“Non capita molto spesso che chi vince un ricorso abbia come prima preoccupazione quella che la sua “vittoria” non produca effetti. E invece è quello che sta succedendo, ora che il giudice del lavoro ha accolto il ricorso contro il contratto sulla mobilità: chi lo aveva impugnato, si affretta a precisare che i movimenti disposti non saranno annullati. Ivi compresi gli almeno 15.000 che senza quel contratto non avrebbero nemmeno potuto presentare la domanda di trasferimento, mentre grazie all’intesa firmata dalla CISL Scuola sono riusciti a ricongiungersi, o almeno avvicinarsi, alle proprie famiglie. Quindicimila movimenti che senza contratto non ci sarebbero stati, mentre non c’è una sola persona cui sia stato impedito di trasferirsi a causa di quel contratto, che dunque ha prodotto solo benefici e nessun danno. Non è un dettaglio di poco conto”, afferma Barbacci.
Poi aggiunge: “Darebbe prova di grande disonestà intellettuale, oggi come ieri, chi insistesse ad addebitare al contratto l’imposizione di vincoli che scaturiscono invece tutti da precise disposizioni di legge e che il contratto è riuscito ad attenuare. L’impegno per ottenere la cancellazione o la modifica di quelle norme non è mai venuto meno e prosegue, come dimostra da ultimo l’intesa sulla mobilità annuale, di cui la CISL Scuola è stata ancora una volta protagonista. Così come prosegue l’impegno per recuperare quanto più possibile alla contrattazione, nel negoziato sul rinnovo del CCNL, i temi della mobilità: resta il fatto che col contratto integrativo contestato abbiamo seguito l’unica via percorribile per evitare che l’Amministrazione, agendo in modo unilaterale, applicasse semplicemente e rigidamente i vincoli previsti dalle leggi. La CISL Scuola ha dato in quel frangente assoluta priorità alle attese di tante persone, alle quali il contratto ha concesso un’opportunità che altrimenti non avrebbero avuto. Della sentenza, in attesa di conoscerne eventuali ulteriori sviluppi, prendiamo atto con la piena consapevolezza di avere agito nell’interesse esclusivo delle lavoratrici e dei lavoratori, che hanno bisogno di un sindacato impegnato a tutelare soprattutto loro prima che se stesso”.
Mobilità e vincolo triennale, l’accordo rischia di saltare. Tribunale di Roma: monopolio sindacale. La trattativa potrebbe riaprirsi

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Schede Didattiche di Italiano: Nomi singolari e plurali

Nella fase di apprendimento della lingua italiana nella scuola primaria, uno degli aspetti fondamentali è capire la differenza tra nomi singolari e plurali. Questo concetto non solo aiuta i bambini a comunicare in modo chiaro e preciso, ma svolge un ruolo cruciale nello sviluppo delle competenze linguistiche di base.
Le schede didattiche rappresentano uno strumento educativo essenziale per insegnare ai bambini come i nomi italiani possono cambiare dalla forma singolare a quella plurale, applicando regole specifiche e migliorando così la loro capacità di scrittura e comprensione della lingua.
A fine articolo potrete scaricare gratuitamente in formato PDF le “Schede Didattiche di Italiano: Nomi singolari e plurali, Per la Scuola Primaria“.
Indice

Importanza dell’Apprendimento dei Nomi Singolari e Plurali
Nel Potenziare il Vocabolario
Comprendere la formazione dei nomi singolari e plurali aiuta i bambini a espandere il loro vocabolario. Questo è cruciale non solo per arricchire la loro conoscenza linguistica, ma anche per migliorare la loro capacità di esprimersi in modo efficace sia nella scrittura che nella conversazione.
Nella Chiarezza della Comunicazione
Imparare a distinguere tra nomi singolari e plurali consente ai bambini di comunicare in modo chiaro e preciso. Questo è particolarmente importante nella scrittura, dove la corretta concordanza tra soggetto e verbo dipende dalla corretta forma del nome.
Regole di Formazione dei Plurali in Italiano
Le regole per formare il plurale dei nomi italiani dipendono dalla loro terminazione nel singolare. Ecco alcune delle regole di base:

Nomi che terminano in -o: Il plurale si forma cambiando la -o in -i (es. libro → libri).
Nomi che terminano in -a: Il plurale si forma cambiando la -a in -e (es. casa → case).
Nomi che terminano in -e: La forma plurale spesso rimane la stessa (es. cane → cani), ma possono esistere eccezioni.
Nomi che terminano in -co, -go, -ca, -ga: Il plurale si forma cambiando la -o in -i e la -a in -he (es. amico → amici, mano → mani).

Attività Pratiche con le Schede Didattiche
Le schede didattiche offrono una varietà di attività per praticare i nomi singolari e plurali:

Esercizi di Associazione: Associare nomi singolari ai loro plurali corrispondenti.
Creazione di Frasi: Utilizzare nomi singolari e plurali in frasi per praticare la concordanza corretta.
Gioco dei Memory: Utilizzare schede con immagini e parole per fare corrispondenze tra nomi singolari e plurali.

Benefici delle Schede Didattiche sui Nomi Singolari e Plurali

Apprendimento Interattivo: Le attività pratiche rendono l’apprendimento dei nomi singolari e plurali più coinvolgente e stimolante.
Miglioramento delle Competenze Linguistiche: Gli studenti migliorano la loro capacità di applicare le regole grammaticali e di comunicare in modo efficace.
Preparazione per l’Uso Pratico: Acquisendo padronanza dei nomi singolari e plurali, i bambini sono meglio preparati per utilizzare correttamente la lingua italiana nella vita di tutti i giorni.

Come Rafforzare l’Apprendimento a Casa

Pratica Costante: Incorporare esercizi di formazione dei plurali durante le attività quotidiane, come la lettura di libri o la scrittura di diari.
Utilizzo di Risorse Digitali: Esplorare applicazioni e giochi educativi online che offrono esercizi divertenti e interattivi sui nomi singolari e plurali.
Coinvolgimento dei Genitori: I genitori possono supportare l’apprendimento dei loro figli stimolando conversazioni sulla corretta forma dei nomi in vari contesti.

Conclusioni
In conclusione, l’insegnamento dei nomi singolari e plurali attraverso l’uso delle schede didattiche è fondamentale per il successo nell’apprendimento della lingua italiana nella scuola primaria. Le attività pratiche e interattive offerte da queste risorse educative aiutano i bambini non solo a comprendere le regole di formazione dei nomi, ma anche a sviluppare competenze linguistiche essenziali per la comunicazione efficace. Incorporando regole chiare e esempi pertinenti, gli insegnanti possono preparare i loro studenti per una padronanza continua della grammatica italiana.

Potete scaricare e stampare gratuitamente in formato PDF le “Schede Didattiche di Italiano: Nomi singolari e plurali, Per la Scuola Primaria“, basta cliccare sul pulsante ‘Download‘:

Domande Frequenti su ‘Schede Didattiche di Italiano: Nomi singolari e plurali, Per la Scuola Primaria’

Qual è la differenza tra nomi singolari e plurali?
I nomi singolari indicano un solo oggetto o persona, mentre i nomi plurali indicano più di uno. Ad esempio, “libro” è singolare, mentre “libri” è plurale.

Perché è importante insegnare ai bambini la differenza tra nomi singolari e plurali?
Comprendere la differenza tra nomi singolari e plurali è fondamentale per comunicare in modo chiaro e corretto. Aiuta anche a sviluppare le competenze di scrittura e di comprensione dei testi.

Come possono le schede didattiche aiutare gli studenti a imparare i nomi singolari e plurali?
Le schede didattiche offrono esempi pratici e esercizi che insegnano agli studenti le regole di formazione dei plurali in italiano. Attraverso attività di completamento, associazione e creazione di frasi, gli studenti praticano l’uso corretto dei nomi nella loro forma singolare e plurale.

Quali sono le regole principali per formare il plurale dei nomi italiani?
Le regole variano a seconda della terminazione del nome singolare. Ad esempio, nomi che terminano in -o formano il plurale in -i (es. libro → libri), nomi che terminano in -a formano il plurale in -e (es. casa → case), e così via.

Come posso aiutare mio figlio a comprendere meglio i nomi singolari e plurali a casa?
È possibile utilizzare giochi educativi, letture guidate e attività di scrittura che includono l’uso di nomi singolari e plurali. Inoltre, incoraggiare il bambino a riconoscere e discutere esempi di nomi singolari e plurali nella vita quotidiana può essere utile.

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