Stipendi docenti: ma quanto sono credibili le promesse delle forze politiche? Sulla vicenda dell’annualità 2013 ci sono responsabilità generalizzate

Enrico Letta, ex presidente del Consiglio e oggi segretario del Pd

Le “promesse” di Enrico Letta sui possibili (e consistenti) aumenti stipendiali dei docenti stanno provocando nel mondo della scuola più irritazione che consenso.
Il commento più frequente è: “Ma se il PD vuole davvero aumentare le retribuzioni, perché non lo ha fatto negli anni in cui ha governato?”
E c’è una accusa ancora più precisa, rivolta proprio a Letta in persona: “Il segretario del PD dovrebbe ricordare che fu proprio lui, nel 2013, a firmare la legge che ‘cancellava’ di fatto l’anno 2013 dal calcolo della progressione stipendiale”.
Ma come stanno esattamente le cose?
Proviamo a fare un po’ di storia.
La vicenda inizia nel 2010 con il decreto legge 78 voluto dall’allora Ministro Giulio Tremonti del Governo Berlusconi; il comma 23 dell’articolo 9 di quel provvedimento diceva: “Per il personale docente, Amministrativo, Tecnico ed Ausiliario (A.T.A.) della Scuola, gli anni

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