Europa, anno scolastico a rischio tra carichi di lavoro e cattedre scoperte. Uno sguardo complessivo sul continente
La scuola, per via di una strisciante ed estiva campagna elettorale, torna a far parlare di sé. La scarsa stabilità riservata al corpo docenti, il limitato welfare ed il precario status occupazionale e retributivo giocano da sempre un ruolo centrale e negativo nella categoria, che urla a gran voce il proprio sgomento contro una classe politica poco attenta al problema – o alla questione – della formazione di qualità. La penuria dei docenti è avanzata in merito al massiccio tasso di pensionamenti dello scorso biennio, dato che il Belpaese vanta una percentuale elevatissima di docenti di età pari o superiore ai cinquant’anni. L retoriche assuntive, di abilitazione e di arruolamento dei nuovi docenti, salvo misure drastiche come quella mossa di recente dal Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, si rivelano inconsistenti, ferruginose e di lenta realizzazione, mentre le scuole abbondano di classi pollaio. La copertura dei docenti, anche per via delle