Settimana corta anche alle superiori? Sì, perché la crisi energetica incombe, e i costi stanno mandando all’aria ogni previsione di spesa
C’è già chi sta immaginando una revisione dell’organizzazione delle scuole superiori, da sempre le più scettiche di fronte all’ipotesi dei cinque giorni, con rimandi a qualche pomeriggio.
Già durante l’emergenza covid sono stati organizzati i percorsi didattici, in molti casi, su orari differenziati. Il problema è che mancano solo due settimane all’avvio del nuovo scolastico, e non è per niente facile in questo momento rimettere in discussione l’organizzazione e l’ipotesi di orario scolastico. Perché c’è un lungo lavorio di preparazione per poter consentire ogni anno la ripresa delle lezioni. Sono dieci anni, poi, che si parla di settimana corta, ed alcune scuole superiori la scelta l’hanno fatta, mentre la maggior parte ha preferito rimanere sui sei giorni.
Per ragioni comunque valide per l’una e per l’altra opzione sono plausibili. Sullo sfondo resta il tema cruciale, cioè il tema dei trasporti, se possa essere riorganizzato e flessibile da