Esami di riparazione, il dilemma dei docenti: se l’alunno è ancora insufficiente in una o due materie, ha senso bocciarlo?

In questi giorni si sono svolti, e si stanno svolgendo, gli esami di riparazione, i cosiddetti debiti degli alunni delle scuole superiori rimandati a settembre reintrodotti dall’allora Ministro Fioroni nel 2007. Il docente e saggista Marco Ricucci, che insegna italiano e latino al Liceo scientifico Leonardo di Milano, ha detto la sua opinione sulle modalità di questi esami, che a suo avviso non servono poi a molto.

Ricucci ha affidato le sue riflessioni ad un articolo del Corriere della Sera dove si è letteralmente chiesto: “Che senso hanno gli esami a settembre nel 2022?”. L’insegnante ha argomentato dicendo, innanzitutto, che si potrebbe pensare che i debiti a settembre possano servire a dare una seconda possibilità agli alunni, a responsabilizzarli: “La risposta più ovvia è che l’estate porta consiglio e obbliga lo studente a studiare con maggiore impegno, con le ‘strategie’ indicate dal docente, nella speranza di dimostrare

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