Aria pulita a scuola, il Governo ordina ai presidi di fare intervenire l’Arpa ma questa dice che non è in grado: servirebbero anni
L’Arpa boccia in modo netto il Dpcm di fine luglio, giunto in Gazzetta il 3 agosto, sulle modalità di controllo dell’aria nelle scuole, al fine di verificare la presenza di pericolosi virus, come il Covid-19, o di altre particelle nocive: le Agenzie regionali di protezione ambientale, in particolare, hanno messo il dito contro la parte delle linee guida – confermata con le indicazioni del capo dipartimento del Ministero Stefano Versari – che le tira in ballo come “autorità competente”, assieme alle Asl, a cui il dirigente scolastico richiede “di effettuare le attività preliminari di monitoraggio della qualità dell’aria e di individuazione delle soluzioni più efficaci da adottare” nelle scuole. Una precisazione che fa aumentare ancora più il rammarico per la mancata installazione di aeratori meccanici nelle scuole italiane, così come avevano indicato diversi virologi nel corso dell’estate.
“Impossibile adempiere a tale incombenza normativa”
Dopo il primo diniego in