Motoria alla primaria, poveri maestri: lavoreranno su 6 scuole, alcuni pure su 15 plessi anche distanti. Molti rinunceranno
I docenti non amano insegnare su più scuole. Già due o tre istituti sono considerati, a ragione, un aggravio di lavoro e di spostamenti (anche nella stessa giornata) non indifferente. Se poi le scuole assegnate da raggiungere ogni settimana sono addirittura sei, allora c’è da preoccuparsi. Purtroppo, però, è questo il destino di diverse centinaia di maestri di educazione motoria: per quasi tutti coloro che accetteranno la supplenza annuale, in attesa del concorso previsto per 4.500 posti dall’ultima Legge di Bilancio, è previsto un bassissimo numero di ore in ogni istituto. E quindi l’accettazione di quella che in gergo sindacale si chiama una cattedra “Coe”.
Il “prezzo” da pagare per lo stipendio intero
In media, a questi insegnanti verranno assegnati non più di un paio di classi a scuola: questo, poiché la norma prevede che l’insegnamento dell’attività motoria, affidato per la prima volta al docente specializzato, è