SAESE: riconoscimento dei diritti morali sulla questione dell’Educazione Fisica nelle scuole primarie
La situazione dei docenti di Educazione Fisica nelle scuole primarie richiede un progetto stabile e completo. Il SAESE da anni si sta impegnando per ottenere risposte dal Ministero dell’Istruzione, argomentando con solide basi legislative e sociali le sue richieste. La questione risulta molto semplice: riconoscere l’attività che professionisti laureati in Scienze
Motorie hanno prestato, partecipando ai vari progetti CONI-MIUR (ora MI) sin dal 2010, come servizio abilitante. In altre parole, riconoscere il lavoro come tale. Queste pretese si fondano sia sulla direttiva 2005/36/CE, sul regime di riconoscimento delle qualifiche professionali, sia sulla sentenza del Consiglio di Stato che segue il criterio sostanzialista. Per il CDS, l’esercizio di un’attività “con il consapevole ed ininterrotto consenso dell’Amministrazione, comporti che si è
avuto in concreto affidamento” (Sez. VI, 17 febbraio 2010, n.889). Questo significa che i professionisti con una laurea in Scienze Motorie, avendo gestito le lezioni seppur in co-presenza, hanno effettivamente
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