Cellulari a scuola, serve la linea dura?
Si reinfiamma la polemica sui cellulari a scuola. Sacrosantamente vietati, ma in virtù di trucchi, sotterfugi, stratagemmi sempre utilizzati da chi si crede più furbo e in dovere di far fessi gli altri.
In alcune scuole (come la mia) vige la seguente regola: studente sorpreso a usarlo? Sequestro dell’apparecchio, consegna in presidenza, ritiro da parte dei genitori, a meno che l’interessato non sia maggiorenne, nel qual caso va a ritirarselo lui. Ovviamente il tutto accompagnato da ramanzina, nota disciplinare e quant’altro.
Funziona? Mah, mica sempre. Ricordo che un padre denunciò il preside che aveva “osato” ritirare il cellulare alla figlia colta in “flagranza di reato”.
E se lo studente ti dice (verità o bugia?) che il cellulare è per lui questione di vita o di morte perché giusto in quel periodo la nonna è malata e potrebbe morire da un momento all’altro, quindi lui deve essere avvertito immediatamente? Oppure
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