I COBAS dicono NO all’algoritmo delle discriminazioni e richiedono per le GPS le convocazioni in presenza
R.G., L.O., S.B. e S.M. hanno figli, in alcuni casi molto piccoli. Sono docenti precarie e quest’anno NON lavoreranno. Non lo hanno deciso loro. Per loro l’algoritmo ha deciso che la scuola non c’era. Ma quella scuola, invece, c’era per chi ha anche 20 punti in meno di loro!
Quando Rigoberta, Lidia, Sandra e Silvia (i nomi sono di fantasia) hanno espresso le loro preferenze, come tutti gli altri, hanno dovuto farlo “al buio”, ovvero senza sapere quali sarebbero state le scuole effettivamente disponibili.
Hanno “scelto” ad agosto, ma le scuole disponibili si sono sapute a settembre, contemporaneamente alla loro esclusione da parte dell’algoritmo.
Rigoberta, Lidia, Sandra e Silvia, nella loro scelta “al buio” avevano deciso di non indicare le scuole troppo lontane. In un Paese con servizi sociali sempre più scarsi, lavorare troppo lontano da casa vuol dire rinunciare alla vita familiare. Quando è arrivato il
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