Scrivere di libri
Un nuovo anno scolastico ha accolto da circa un mese gli studenti e le studentesse del nostro istituto e, nel corso ad indirizzo musicale, questi primi giorni di scuola si sono rivelati una sorprendente occasione di incontro e di condivisione.
Due i progetti ideati: lo scambio epistolare e la bacheca virtuale.
Al centro, la lettura, con lo scopo di formare lettori e lettrici per la vita.
Riportiamo, a tale proposito, le parole dello scrittore Aidan Chambers che ne “Il lettore infinito” scrive: “ Parlare in modo competente dei libri che abbiamo letto è già in sé un’attività di valore, ma è anche il migliore allenamento per imparare a parlare in modo appropriato di qualsiasi argomento: aiutando i bambini e i ragazzi a dialogare sulle proprie letture li aiuteremo a diventare buoni comunicatori per il resto della loro vita. E nell’era della comunicazione questa abilità è di fondamentale importanza”.
Avevamo, dunque, una pista teorica ben segnata e siamo partiti.
In questi giorni i ragazzi e le ragazze della classe 2^ G si sono visti recapitare, con la mediazione dell’insegnante di italiano, delle lettere scritte dai loro “colleghi” di terza: saranno tutte incentrate sull’esperienza del laboratorio di lettura, una realtà ormai consolidata, e sulle loro impressioni personali rispetto alle attività svolte.
Si sa però che la lettera è un genere interlocutorio e, dunque, si è innescato un vero e proprio scambio epistolare tra i nuovi amici di penna delle classi seconda e terza. Anche i ragazzi e le ragazze di seconda hanno avuto l’opportunità di presentare il laboratorio di lettura ai trepidanti primini del corso e di avviare le prime, brillanti conversazioni “da lettori” su carta.
Per consolidare ancor di più la pratica del “parlare di libri”, è nata anche l’idea di creare un padlet dedicato, un ambiente digitale dove gli studenti e le studentesse del corso, avranno la possibilità di scambiarsi, anche virtualmente, “consigli di lettura“.
È un filo rosso, dunque, quello che lega le tre classi del corso G dove, meravigliosamente, “piccoli lettori e piccole lettrici crescono”.
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