Nuovo ministro dell’Istruzione, gelo Meloni-Berlusconi influirà su dicastero Viale Trastevere? (aggiornamento)
Chi sarà il nuovo ministro dell’Istruzione all’interno del governo di centrodestra? In questi giorni sono stati fatti alcuni nomi dei possibili candidati ma non è da escludere che, alla fine, venga scelto un ‘outsider’, un po’ come avvenne nel 2019 quando a Viale Trastevere salì Marco Bussetti. Stiamo per entrare nella settimana in cui si terranno le consultazioni da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: con tutta probalità, l’incarico sarà affidato a Giorgia Meloni. Chi la spunterà per il dicastero di Viale Trastevere?
Chi sarà il nuovo ministro dell’Istruzione? Gelo Meloni-Berlusconi, lo scenario potrebbe cambiare
Il totoministri rivolge la propria attenzione, soprattutto, ai Ministeri più ‘importanti’, come quello dell’Economia e delle Finanze, degli Interni o quello degli Esteri. Si parla poco di colui che prenderà il posto di Patrizio Bianchi a Viale Trastevere. Il mancato voto di Forza Italia al neo presidente del Senato, Ignazio La Russa, potrebbe ripercuotersi anche sulla scelta del prossimo ministro dell’Istruzione. Come è noto, il dicastero di Viale Trastevere sarebbe dovuto toccare a Forza Italia: inizialmente, con la spinta di Silvio Berlusconi, il nome in pole era quello di Licia Ronzulli ma ora la situazione è completamente cambiata. Il leader di Forza Italia ha ufficialmente dichiarato che ‘Licia Ronzulli non sarà ministro’. In ogni caso, Anna Maria Bernini, allo stato attuale delle cose, sarebbe la principale candidata al Ministero dell’Istruzione. Anzi, viene data come forte, fortissima candidata per il Ministero dell’Istruzione.
Non è da escludere, comunque, che il Ministero possa essere affidato alla Lega, con candidato numero uno Mario Pittoni. Il responsabile del Dipartimento Istruzione del partito guidato da Matteo Salvini risulterebbe abbastanza gradito dal mondo scolastico, a motivo della sua grande esperienza e della sua pluriennale lotta a favore dei precari. L’alternativa leghista è rappresentata da Giuseppe Valditara, professore ordinario di Diritto privato e pubblico romano nel Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Torino.
Spuntano nuovi nomi: Elena Donazzan, Paola Frassinetti e Ilaria Cavo
Secondo quanto riporta il quotidiano ‘La Stampa’, sono spuntati anche i nomi di Elena Donazzan (assessore all’Istruzione e al Lavoro della Regione Veneto), Paola Frassinetti (deputata di Fratelli d’Italia e responsabile del dipartimento Istruzione) e Ilaria Cavo (dal 2015 ha ricoperto presso la Regione Liguria incarichi come la gestione degli assessorati ai Rapporti con il Consiglio regionale e Comunicazione istituzionale, Politiche Giovanili, Scuola, Università e Formazione, Sport, Cultura e Spettacolo, Pari opportunità).
Non è da escludere, però, che possa uscire un nome ‘a sorpresa’, di quelli che non ti aspetti, un ministro tecnico o, magari, legato al mondo della scuola e dell’università. Ciò che appare certo è che la scuola ha bisogno, finalmente, di un nuovo ministro che ‘conosca’ a fondo le problematiche e che possa trovare subito delle soluzioni opportune.