C’è accordo tra il governo e i sindacati per il rinnovo del contratto scuola 2019-21, per quanto riguarda il lato economico, per oltre un milione di lavoratori tra docenti e Ata. Aumenti e arretrati già da dicembre in busta paga. Il via libera all’intesa giunge dopo una lunga giornata a Viale Trastevere con i rappresentanti del Ministero, le organizzazioni sindacali e l’Aran (presente il presidente Antonio Naddeo).
Intesa solo sul fronte economico, successivamente nuova trattativa sul fronte normativo
C’è intesa su una prima sequenza contrattuale di natura economica, da definire nella giornata di venerdì, con l’utilizzo del 95% delle risorse disponibili (2,21 miliardi), finalizzato a liquidare entro dicembre gli arretrati maturati nel corso del triennio di vigenza contrattuale e a corrispondere una prima tranche di aumento alle retribuzioni del personale pari a 100 euro medi. A questi si aggiungono 89 milioni per la retribuzione professionale dei docenti e 100 milioni una tantum aggiunti dal governo. Si rinvia a gennaio 2023 e alle ulteriori risorse eventualmente ricavate nella Legge di Bilancio un successivo passaggio a completamento della parte economica del contratto, da chiudere con almeno 124 euro di aumento medio.
Gli aumenti lordi saranno sopra i 100 euro, mentre gli arretrati saranno, in media, più di 3mila euro.
Con successiva sequenza contrattuale si affronteranno i temi dei profili e ordinamenti professionali personale amministrativo, mobilità, formazione, valorizzazione Dsga, contrattazione integrativa, relazioni sindacali, lavoro a distanza. Si libera, dunque, il campo dall’assillo di una parte economica la cui urgenza si impone vista l’attuale crisi socio-economica che imperversa sul Paese.
Le parole del premier Meloni
“Registriamo con piena soddisfazione la firma dell’accordo per il rinnovo del contratto della scuola tra i sindacati e il Ministero dell’Istruzione. Si sblocca così una vicenda di grande interesse pubblico, che coinvolge circa 1,2 milioni di persone, delle quali 850.000 docenti”. Così Palazzo Chigi in una nota.
“L’accordo, atteso da tempo, comporta un impegno finanziario importante, che corrisponde alla volontà del governo di effettuare un forte investimento nella formazione e nell’istruzione dei giovani, essenziale per un paese avanzato che voglia competere tra le moderne economie della conoscenza. È un risultato importante frutto dello spirito di collaborazione avviato dal governo con le parti sociali e che ci auguriamo possa raggiungere in futuro ulteriori importanti obiettivi”.
Le parole del ministro Valditara
“Oggi è una giornata storica” dichiara il Ministro Valditara “caratterizzata anzitutto da un nuovo modo di intendere il rapporto tra il governo e le parti sociali, impostato sul confronto costruttivo e sulla risoluzione pragmatica dei problemi. Questo sarà sempre l’approccio che porterò avanti con chi rappresenta i lavoratori del comparto scuola”.
“Con questo accordo otteniamo lo sblocco di risorse per Natale e, grazie anche alle risorse aggiuntive di 100 milioni deliberate nel decreto legge, l’implementazione di un aumento medio dello stipendio dei docenti pari immediatamente a 100 euro mensili, e a regime a quasi 120 euro mensili, incremento più consistente degli ultimi contratti” prosegue il Ministro.
“Diamo così un primo segnale concreto sul tema delle retribuzioni, fondamentale per rivalorizzare e restituire autorevolezza alla figura del docente. Siamo consapevoli che si tratta di un primo passo, un primo passo atteso da tanto tempo e ottenuto in un contesto peraltro difficile a causa della crisi energetica: abbiamo voluto dare subito un chiaro segnale politico di svolta rispetto al passato. Quando ho annunciato una Grande Alleanza per la Scuola e per il Merito” conclude Valditara “non intendevo fare della retorica, ma indicare la strada che oggi iniziamo a percorrere con questo accordo: una grande collaborazione tra istituzioni, parti sociali, docenti, studenti, famiglie, ognuno nel suo ruolo, per prenderci cura di quella straordinaria comunità che è la scuola italiana”.
Le parole del ministro Zangrillo
“È stato raggiunto l’accordo sul contratto del comparto Istruzione e Ricerca, che riguarda 1,2 milioni di dipendenti”. Lo rende noto il ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, a margine del Consiglio dei Ministri. L’intesa, che verrà sottoscritta domani, prevede per i docenti un incremento medio pari a 100 euro, a cui si aggiungeranno le risorse del successivo accordo.
“Grande soddisfazione” per il via libera al contratto viene espressa dal ministro Zangrillo. “Si tratta di un accordo molto importante per una categoria che ha un ruolo centrale nella crescita del Paese – sottolinea –. Ringrazio Aran e i sindacati per il lavoro svolto, che ci permette di arrivare alla firma entro i tempi previsti”.