Ancora sui triangoli eroniani

Considerazioni storiche e didattiche sui triangoli eroniani. Un articolo di Giuseppina Biggioggero del 1927 riproposto e commentato da Adriana Lanza.

I triangoli eroniani sono stati recentemente al centro di una proposta didattica non priva di stimoli al fare matematica ovvero porre problemi e ricercarne le soluzioni in modalità laboratoriale [VEDI]. In considerazione di un generale positivo accoglimento della proposta è apparso opportuno richiamare sulla questione altri interventi presenti su questo sito che possono risultare utili ai docenti per tener conto di ulteriori punti di vista e per un inquadramento storico e pedagogico.

In particolare, gli articoli che s’intendono richiamare sono due. Il primo, piuttosto recente, è di Adriana Lanza. Il secondo è di Giuseppina Biggioggero: I triangoli eroniani dal punto di vista della geometria algebrica pubblicato sul Periodico di Matematiche – n.2/1927  e che si riproduce integralmente per comodità dei lettori interessati [VEDI].

L’articolo di Adriana Lanza è dedicato alla figura e all’opera di Giuseppina Biggioggero e al suo interno contiene commenti ed esempi su quella nota del 1927 dal titolo già di per sé tanto significativo. È rivelatore infatti di una geometria algebrica che è il fiore all’occhiello della matematica italiana di quegli anni. Un tema predominante nella ricerca e nell’insegnamento che  Francesco Severi da fervente amante definì «matrice prima di ogni problema matematico».

Le riflessioni di Adriana Lanza al riguardo costituiscono un arricchimento culturale che vale la pena di riprodurre almeno nella parte iniziale:

Nel N. 2 del Periodico di Matematiche -anno 1927 , incontriamo un articolo di Giuseppina Biggiogero intitolato: “I triangoli Eroniani dal punto di vista della geometria algebrica”. Anche se, in generale, oggi siamo portati a prediligere gli algoritmi aritmetici, il metodo di Giuseppina Biggioggero ha un indubbio interesse storico e una sua valenza didattica; lo proponiamo, pertanto, aggiungendo alcuni commenti o chiarimenti.

Com’è noto, un triangolo si dice eroniano se le misure dei suoi lati e della sua area sono espresse da numeri interi. Il problema della ricerca delle terne eroniane era stato risolto da tempo ma lo scopo dell’articolo, come scrive la stessa autrice, è quello di trattare l’argomento da un punto di vista superiore “..illuminandolo con semplici concetti di geometria algebrica” e fare in modo che, “…la ricerca delle formule risolutive per i triangoli Eroniani cessi di dipendere da più o meno eleganti artifici aritmetici.” Non è difficile riconoscere, in questo atteggiamento, alcuni aspetti del pensiero metodologico di Federigo Enriques, assimilati dall’autrice durante la sua collaborazione con Oscar Chisini al Politecnico di Milano: attenzione alle questioni di matematica elementare da un punto di vista superiore, interesse per la geometria algebrica nei suoi aspetti formali non disgiunti dall’intuizione geometrica.

Ricordiamo che nel felice periodo dell’internazionalismo scientifico del primo ‘900 molti matematici italiani, tra cui lo stesso Enriques, si ispiravano al pensiero di Felix Klein, eletto Presidente della Commissione Internazionale sull’Istruzione Matematica durante il Congresso Internazionale di Matematica tenutosi a Roma nel 1908. Non a caso, per quanto è stato osservato prima, il punto di partenza di G. Biggioggero in questa breve trattazione dei triangoli eroniani, è proprio il metodo di Klein per la ricerca delle terne pitagoriche, soluzioni dell’equazione diofantea, essendo x, y e z le misure dei lati di un triangolo rettangolo. Qualora si scelga l’ipotenusa come unità di misura delle lunghezze, il problema si traduce nella ricerca dei punti a coordinate razionali appartenenti alla circonferenza di raggio unitario, con centro nell’origine di un riferimento cartesiano.Adriana Lanza, Le donne della Mathesis: Giuseppina Biggioggero, Matmedia 2021

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Problemi di geometria: Schede Didattiche Semplificate

Nel percorso di studio della geometria alla scuola primaria, l’apprendimento dei concetti geometrici è fondamentale per lo sviluppo delle competenze matematiche dei bambini.
Uno degli aspetti cruciali di questo apprendimento è la capacità di risolvere problemi di geometria. I problemi di geometria offrono agli studenti l’opportunità di applicare i concetti appresi in situazioni pratiche e di sviluppare abilità di pensiero critico e problem-solving. Le schede didattiche semplificate sono risorse preziose per gli insegnanti, poiché forniscono un modo efficace per presentare e praticare la risoluzione di problemi di geometria in modo accessibile e coinvolgente.
In questo articolo, esploreremo l’importanza dei problemi di geometria nella scuola primaria e l’utilizzo delle schede didattiche semplificate per facilitare l’apprendimento di questi concetti.
A fine articolo potrete scaricare gratuitamente in formato PDF “Problemi di geometria: Schede Didattiche Semplificate, Matematica per la Scuola Primaria“.
Indice

Cos’è un Problema di Geometria e Perché è Importante
I problemi di geometria sono situazioni che richiedono l’applicazione dei concetti geometrici per risolvere un determinato quesito o trovare una soluzione a una sfida specifica. Questi problemi offrono agli studenti l’opportunità di applicare in contesti pratici ciò che hanno imparato in classe, sviluppando competenze matematiche cruciali come il ragionamento logico e la capacità di risolvere problemi.
Utilizzo delle Schede Didattiche Semplificate per Insegnare la Risoluzione dei Problemi di Geometria
Le schede didattiche semplificate sono strumenti efficaci per insegnare la risoluzione dei problemi di geometria alla scuola primaria. Queste risorse forniscono spiegazioni chiare dei concetti matematici coinvolti nei problemi di geometria, insieme a esempi pratici e attività coinvolgenti che aiutano gli studenti a comprendere e applicare tali concetti in contesti realistici.
Tipologie di Problemi di Geometria Comuni nella Scuola Primaria
Esistono diverse tipologie di problemi di geometria comuni nella scuola primaria. Questi possono includere problemi di calcolo dell’area e del perimetro di figure geometriche, problemi di classificazione e confronto di forme, problemi di posizione e orientamento delle figure geometriche, e altro ancora. Le schede didattiche semplificate possono presentare esempi di ciascuna tipologia di problema, fornendo agli studenti una varietà di sfide da affrontare.
Approcci alla Risoluzione dei Problemi di Geometria
Nel corso della risoluzione dei problemi di geometria, gli studenti possono adottare diversi approcci. Questi includono l’utilizzo di diagrammi o rappresentazioni visive per visualizzare il problema, l’identificazione delle informazioni rilevanti, l’applicazione di formule geometriche appropriate e la verifica delle soluzioni attraverso il calcolo o il ragionamento logico. Le schede didattiche semplificate possono includere suggerimenti e strategie per aiutare gli studenti a sviluppare competenze di risoluzione dei problemi di geometria.
Conclusioni e Suggerimenti Utili
In conclusione, i problemi di geometria sono un elemento essenziale nell’insegnamento della geometria alla scuola primaria, in quanto offrono agli studenti l’opportunità di applicare e consolidare le loro conoscenze matematiche in contesti realistici e significativi. Le schede didattiche semplificate sono uno strumento prezioso per gli insegnanti, poiché forniscono risorse strutturate e accessibili per praticare la risoluzione dei problemi di geometria in modo efficace. Per massimizzare l’efficacia dell’apprendimento, gli insegnanti possono incoraggiare il coinvolgimento attivo degli studenti e offrire opportunità per la pratica e il consolidamento delle competenze acquisite attraverso giochi, attività di gruppo e applicazioni pratiche dei concetti di geometria.

Potete scaricare e stampare gratuitamente in formato PDF “Problemi di geometria: Schede Didattiche Semplificate, Matematica per la Scuola Primaria“, basta cliccare sul pulsante ‘Download‘:

Domande Frequenti sui ‘Problemi di geometria’: Matematica per la Scuola Primaria

Quali sono alcuni esempi di problemi di geometria per la scuola primaria?
Alcuni esempi di problemi di geometria per la scuola primaria includono il calcolo dell’area di una figura, la determinazione del perimetro di una forma, la classificazione di figure geometriche in base alle loro caratteristiche e la risoluzione di problemi che coinvolgono la posizione e l’orientamento di figure geometriche.

Come posso insegnare ai bambini della scuola primaria a risolvere i problemi di geometria?
Per insegnare ai bambini della scuola primaria a risolvere i problemi di geometria, è importante fornire loro una solida comprensione dei concetti geometrici di base e delle strategie di risoluzione dei problemi. Gli insegnanti possono utilizzare approcci pratici e manipolativi, come l’utilizzo di materiali didattici e attività interattive, per coinvolgere gli studenti nel processo di risoluzione dei problemi.

Quali sono le competenze matematiche coinvolte nella risoluzione dei problemi di geometria?
La risoluzione dei problemi di geometria coinvolge diverse competenze matematiche, tra cui il calcolo dell’area e del perimetro, la comprensione delle relazioni spaziali e la capacità di utilizzare le formule geometriche correttamente. Inoltre, richiede la capacità di interpretare e analizzare le informazioni presentate nel problema e di applicare strategie di risoluzione dei problemi in modo efficace.

Quali sono alcuni suggerimenti per aiutare i bambini a risolvere i problemi di geometria?
Alcuni suggerimenti per aiutare i bambini a risolvere i problemi di geometria includono la lettura attenta del problema per comprendere le informazioni fornite, la disegno di diagrammi o rappresentazioni visive per aiutare a visualizzare il problema, l’identificazione delle informazioni rilevanti e l’applicazione di strategie di risoluzione dei problemi come il lavoro indietro o la prova e errore.

Come posso incoraggiare il pensiero critico e la creatività nei problemi di geometria?
Per incoraggiare il pensiero critico e la creatività nei problemi di geometria, gli insegnanti possono proporre problemi aperti che richiedono agli studenti di trovare più soluzioni possibili o di giustificare il loro ragionamento. Inoltre, possono incoraggiare la collaborazione tra gli studenti e fornire opportunità per esplorare problemi di geometria in contesti reali o attraverso attività pratiche e manipolative.

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