L’Interpol vuole usare un algoritmo di IA contro la ‘ndrangheta: può funzionare?
Il progetto dell’Interpol denominato I-Can, che mira a contrastare la ‘ndrangheta, “potrà avvalersi del primo algoritmo predittivo di intelligenza artificiale per intercettare le strategie espansionistiche dell’organizzazione criminale e anticipare la minaccia”: lo ha spiegato a inizio novembre, nel corso della Conferenza sulla Cooperazione internazionale delle forze di polizia, il prefetto Vittorio Rizzi, vicecapo della polizia.
Ancora una volta, la prospettiva di utilizzare le potenzialità dell’intelligenza artificiale per contrastare il crimine (addirittura il crimine organizzato) si fa strada tra le forze dell’ordine. Ma di che sistema si tratta nello specifico? Di particolari, nel corso della conferenza, ne sono stati forniti pochi, è però noto come l’Interpol stia sviluppando un algoritmo di polizia predittiva che porta il nome di Insight e che è stato specificamente studiato, come si legge in una presentazione, per contrastare il crimine organizzato a livello internazionale. Ulteriori richieste di chiarimento all’Interpol non hanno per ora avuto risposta.
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