Il decreto legge n. 176 Aiuti quater potrebbe dare una mano alla scuola. Anche con provvedimenti che non comportano spese pubbliche, ma di pura gestione.
A partire dall’introduzione di deroghe ai blocchi sulla mobilità del personale che chiede con motivazione di avvicinarsi a casa su posti liberi. Per farlo, però, occorre sciogliere più di qualche nodo politico. Continua in effetti il ‘muro’ sui vincoli ai trasferimenti e agli spostamenti annuali è chiaro che a questo punto si chiede un emendamento specifico da presentare in V commissione, al Senato, per introdurre delle deroghe per il prossimo triennio, così da permettere i trasferimenti, le assegnazioni provvisorie, le utilizzazioni, i passaggi di ruolo rispetto ai vincoli esistenti, anche per coniugare il diritto al lavoro con il diritto alla famiglia, che significa pure realizzare uno degli obiettivi del Pnrr.
Sulla mobilità del personale scolastico, in vista del prossimo contratto, anche durante gli incontri svolti di recente tra i sindacati e i rappresentati dell’amministrazione, da parte del ministero dell’Istruzione è stata confermata la volontà di mantenere gli attuali blocchi.
Nel corso dell’ultimo confronto, svolto qualche giorno fa, si è parlato solo di deroghe alla Legge 104/92 per assistenza alle persone con disabilità grave, non più legata ad un referente unico, ai sensi delle novità introdotte dal D.lgs.vo 105/22.
Si ribadisce la necessità di un intervento legislativo su deroghe a vincoli per il prossimo triennio e a quote sul 100% dei posti vacanti per trasferimenti, assegnazioni provvisorie, utilizzazioni, passaggi di ruolo: la richiesta verrà presentata a breve in V Commissione a Palazzo Madama.
Cosa ne pensano i sindacati?
Secondo Anief, la verità è che se ci sono cattedre vacanti e disponibili, non importa se in organico di diritto o di fatto, quel posto deve essere assegnato al docente di ruolo che ha manifestato la volontà di raggiungere il figlio, la famiglia, il parente da assistere e da accudire. Non c’è percentuale che possa giustificare il diniego. Se non il volere difendere a tutti i costi un tabù normativo, non porta a risultati negativi importanti, legati ad un falso mito: la continuità didattica legata ai vincoli sui trasferimenti e dell’assegnazione dei posti vacanti ai precari dopo essere stati negati al personale. Per questi motivi, Anief vuole cambiare la legge.
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