Con un docente ogni cinque precario, la scuola pubblica italiana non può permettersi il lusso di mandare in fumo ogni anno la metà delle immissioni in ruolo autorizzate dal ministero dell’Economia e ritrovarsi con l’ennesimo record di 220 mila supplenti annuali.
Anche la stampa specializzata ha oggi ricordato che sono degli oltre 94mila posti autorizzati dal MEF per le immissioni in ruolo ne “sono stati coperti non più della metà, grazie soprattutto alle nomine da comma 4 del DL 73/2021 che ha autorizzato ad assumere con nomina a tempo determinato finalizzata al ruolo da graduatorie GPS sostegno prima fascia”.
Mentre risultano “numerose le graduatorie dalle quali è stato effettuato il reclutamento” e “tra queste anche quelle del concorso straordinario bis di cui al comma 9bis del DL 73/2021 che, nella versione originaria avrebbe addirittura essere concluso entro il 31 dicembre 2021”.
“È la riprova di un fallimento su tutta la linea della selezione adottata negli ultimi anni dal ministero dell’Istruzione e avallata da dei governi che non hanno mai voluto confrontarsi seriamente con le parti sociali e le organizzazioni sindacali – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief –. È per questo che abbiamo presentato decine di emendamenti al ddl sulla Legge di Bilancio 2023, sui quali da mercoledì prossimo sapremo la verità alla Camera, attraverso i quali abbiamo posto delle urgenze da affrontare e tra queste figurano il reclutamento dei precari e l’organico aggiuntivo anche per gestire i progetti del Pnrr, ma anche l’allargamento delle graduatorie di merito e del concorso straordinario bis. Sul doppio canale di reclutamento, semplificandone l’organizzazione generale, e di confermare l’organico aggiuntivo dell’ultimo biennio, che non può venire meno proprio ora che le scuole sono gravate da un lavoro enorme legato ai fondi europei per la ripresa post-Covid, abbiamo anche incentrato due emendamenti al decreto legge 176 Aiuti quater, da domani al vaglio della Commission Bilancio del Senato”.
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