I docenti avevano ragione, l’algoritmo delle GPS non funziona. Lo dice la Manovra 2023
L’algoritmo utilizzato quest’anno dal ministero dell’Istruzione per gestire le Gps, le graduatorie provinciali per le supplenze dei docenti precari, “ha accumulato una valanga di errori” e “a scuola ormai avviata da tre mesi docenti, famiglie e sindacati fanno la conta dei danni”: lo scrive oggi la rivista Wired ricordando che nel corrente mesi di “dicembre in alcune province si stanno ancora scorrendo le liste delle supplenze e cercando di correggere gli errori di assegnazione dell’algoritmo”, nato per “abbinare 850mila di aspiranti supplenti a una cattedra in un batter d’occhio” e che invece “ha ottenuto l’effetto contrario”.
A questa conclusione si è giunti dopo che “Wired ha spedito una richiesta di accesso agli atti al ministero dell’Istruzione, che in risposta ha fornito una serie di documenti: l’analisi dei requisiti, relative al primo impianto della procedura di assegnazione delle supplenze e alle successive evoluzioni; i casi di test; i verbali di collaudo; la presentazione della procedura di nomina e i manuali per gli utenti.
Le carte forniscono una visione parziale del processo, ma certo aiutano a fare chiarezza sul flop del sistema informatico per le supplenze”. C’è una certezza in tutto questo: “L’algoritmo sballa”.
Vengono così confermati tutti i limiti dell’algoritmo e le lamentele del personale interessato. Le storture evidenziate dalla testata giornalistica sono analoghe a quelle comunicate da Scuola Blog e che hanno portato a ritrovarci con docenti a cui sono stati assegnati punteggi con due zeri ma poi rimasti senza incarico.
Con l’aggravante che i docenti costretti a non accettare cattedre troppo lontane dalla propria residenza non hanno nemmeno avuto la possibilità di presentare la loro candidatura alle scuole tramite MAD.
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Laureato in lingue, insegno francese nella scuola secondaria di primo grado. Ho esperienze lavorative internazionali e mi appassiona il mondo della scuola.


