Manovra 2023: allarme emendamenti dichiarati inammissibili
La scure utilizzata dalla Commissione Bilancio di Montecitorio sulla Legge di Bilancio 2023 ha lasciato in vita pochi emendamenti: il rifiuto riguarda il merito delle richieste di modifica alla manovra e si aggiunge all’inammissibilità che già subito dopo la loro presentazione aveva portato all’esclusione di circa mille emendamenti su 3mila complessivi.
Anche per quanto riguarda l’Istruzione sono moltissimi quelli dichiarati inammissibili: tra i pochi segnalati, che comunque devono sempre superare il vaglio pre-Aula previsto da mercoledì prossimo, figurano gli emendamenti salva scuole (99.17) e il salva organico aggiuntivo (100.25).
Apportare le seguenti modificazioni:
- a) Al comma 1, capoverso 5-quater, primo periodo, aggiungere, in fine, le parole: fermo restando che il numero minimo di alunni necessario per l’assegnazione di dirigenti scolastici con incarico a tempo indeterminato alle istituzioni scolastiche autonome è pari a 500 unità, ovvero fino a 300 unità per le istituzioni site nelle piccole isole, nei comuni montani, nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche;
- b) Al capoverso 5-quinquies, sopprimere le parole da: non inferiore a 900 fino a: 1.000, e e le parole da: Al fine di garantire fino alle parole: compensazione interregionale;
- c) Al capoverso 5-sexies, sopprimere il primo e secondo periodo;
- d) Al comma 2, sostituire le parole: I risparmi con le seguenti: Gli eventuali risparmi.
Conseguentemente, il Fondo di cui al successivo articolo 152, comma 3, è ridotto di 6 milioni di euro per l’anno 2024; 21 milioni per il 2025; 33 milioni per il 2026; 46 milioni per il 2027; 54 milioni per il 2028; 63 milioni per il 2029; 73 milioni per il 2030 e 89 milioni dal 2031.
99.17. Lupi, Bicchielli, Cavo, Cesa, Alessandro Colucci, Pisano, Romano, Semenzato, Tirelli.
Dopo il comma 2, aggiungere il seguente:
2-bis. Il termine degli incarichi temporanei, attivati ai sensi dell’articolo 231-bis, comma 1, lettera b), del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, del personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA), di supporto e promozione alla piena ripresa delle attività didattiche e per la personalizzazione dei percorsi di apprendimento degli alunni, può essere prorogato al 30 giugno 2023, nel limite di spesa 390 milioni di euro per l’anno 2023.
Conseguentemente, all’articolo 152, comma 3, sostituire le parole: 400 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2023 con le seguenti: 10 milioni di euro per l’anno 2023 e 400 milioni di euro a decorrere dall’anno 2024.
100.25. Amato, Caso, Orrico, Cherchi, Torto, Dell’Olio, Carmina, Donno.
Il sindacato Udir spiega:
“tra gli emendamenti raccomandati nella memoria presentata in V Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, c’è il il 99.17 che assegna un dirigente scolastico e un DSGA alle scuole autonome con 500 e 300 alunni rispetto ai 900 e 1000 alunni del testo presentato. A questo, si aggiunge l’emendamento 100.25 che proroga l’organico aggiuntivo di personale docente e Ata anche per il corrente anno scolastico, a partire dal mese di gennaio 2023. Permettere alle scuole di mantenere l’indipendenza senza con numeri equi e fornire loro almeno 40mila docenti e Ata aggiuntivi, come nell’ultimo biennio, sono due condizioni fondamentali per garantire funzionalità ed efficienza al sistema Istruzione. A questo punto cresce l’attesa per le eventuali modifiche del Governo, su cui non potrà non pesare l’incontro tenuto dalle delegazioni lo scorso martedì 6 dicembre, con l’Ufficio di Gabinetto del ministero dell’Istruzione”.
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