SBC: Arretrati, si conferma la politica dei bassi salari per docenti e ATA italiani. Delusione dei lavoratori

Quando la propaganda si sostituisce alla realtà sui social,  allora gli arretrati appaiono per come vi sono stati

accreditati e non per come sono stati sbandierati dal Governo e dal Ministro Valditara, generano delusione tra i

lavoratori della scuola che hanno atteso tre anni per avere il rinnovo del contratto almeno per la parte

economica, resta ancora da definire la parte normativa.

Sappiamo che molti  docenti e ATA  aspettavano, consultando tabelle pubblicate sui siti,  arretrati più sostanziosi,

ma la realtà questa è. Sic stantibus rebus e francamente non riesco a capire tutta questa delusione.

Che sarebbe stato un  pessimo contratto dal punto di vista economico il CNLL 19/21 era noto a tutti e da tempo ,

tra l’altro arrivato con un  ingiustificato ritardo di tre anni, un ritardo che abbiamo sempre contestato già a partire

dallo scorso anno unitamente a Scuola & Politica, auspicando la chiusura della parte economica e la riscossione

degli arretrati quanto prima avevamo ipotizzato  a settembre con Bianchi  e invece sono arrivati a dicembre con

Valditara che ha preso il merito di aver sbloccato il contratto.

Ma le risorse erano purtroppo quelle che erano state stanziate  in  due leggi di Bilancio.

Quando i sindacati con l’eccezione della Cisl Scuola chiamarono i docenti e  gli ATA  a scioperare  lo scorso dicembre con una manifestazione a Roma sotto la pioggia, lo fecero  proprio per il Contratto 19/21,  per inserire ulteriori risorse nella legge di Bilancio 2022, i docenti disertarono  quello sciopero.

 È bene ricordarlo  ora che  si elevano i lamenti sugli  arretrati che ripeto erano soldi  già  stanziati e potevano essere erogati già  da qualche mese.

Un contratto in linea con il precedente contratto del 2018  e in linea con l’appiattimento retributivo degli insegnanti iniziato anni fa a fronte di sempre  maggiori oneri  burocratici introdotti per legge.

Una  linea di tendenza contro cui si dicono tutti  contrari ma che nessuno pensa a invertire , pensate ai programmi elettorali di tutti i partiti la scorsa estate, confrontateli con questi arretrati e con lo stipendio che comincerete a percepire da gennaio  2023 e ne trarrete le vostre conclusioni.

Sono numeri che indicano euro, capacità di spesa, non servono tante parole.

Ora sappiano i docenti e ATA  che per tre anni non ci saranno aumenti contrattuali e la stagnazione retributiva per loro continuerà come per il restante personale della PA. Su loro e sui pensionati cadranno gli oneri di un risparmio di 25 miliardi di euro nei prossimi tre anni.

Questa è la situazione, ovviamente tutto si può cambiare ma sappiate che senza la  lotta, restando passivi e inerti nessuno vi regalerà mai nulla e non cambierà niente.

Chi crede ai regali per lui sta arrivando Babbo Natale si tratta di giorni  e il 6 gennaio la Befana che tutte le feste porta via.

Libero Tassella SBC

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