Metaverso e didattica, il caso singolare del Giappone. Come si combatte la dispersione scolastica nell’estremo oriente asiatico?
Le nuove tecnologie sviluppate in seno alla didattica hanno il notevole e complesso fine di garantire la somministrazione di nozioni e lo sviluppo autonomo della coscienza critica, di abilità, di stimoli, competenze secondo l’artificio del dubbio e della curiosità.
I fenomeni già descritti da La Tecnica circa abbandono prematuro degli studi e la dispersione, connessa ad una crisi prima economica e poi sociale che colpisce e dilania territori e generazioni, possono essere combattuti con un approccio più innovativo, risoluto, strutturale ed efficace. L’utilizzo della realtà aumentata e virtuale, sempre nelle tesi futuriste e fantascientifiche, permettono di accedere al Metaverso, ovvero un’iterazione di internet come unico, univoco, grande spazio virtuale.
Chiunque, dai colossi della Silicon Valley Apple, Google e Facebook (ribattezzato nel 2021 come Meta) desiderano investire, per aumentare il coinvolgimento dei consumatori, sulle realtà aumentate. Lo stesso, curiosamente, provvede a fare il Ministero dell’Istruzione nipponico, al fine di