Didattica digitale e latino? Un’erronea contrapposizione
L’articolo di Alvaro Belardinelli pubblicato su “La Tecnica della Scuola” l’11 gennaio mi induce a intervenire fornendo qualche ulteriore elemento di riflessione. Fermo restando che la situazione delle conoscenze e competenze disciplinari degli studenti italiani impone una riflessione profonda, come dimostrano numerose inchieste (richiamo solo le valutazioni OCSE PISA https://www.invalsiopen.it/wp-content/uploads/2019/12/Sintesi-dei-risultati-italiani-OCSE-PISA-2018.pdf, per altro antecedenti alla catastrofe COVID) e che le discipline umanistiche non possono che rivestire un ruolo centrale nella formazione delle generazioni di giovani in un Paese intriso di storia come l’Italia, non ritengo che esista la contrapposizione fra un approccio digitale e l’insegnamento delle lingue classiche.
Prima di tutto ricordiamo sempre di distinguere la DAD, che ritengo un male necessario di natura emergenziale, dalla didattica digitale, che esiste invece da molto tempo e che offre modalità utili per arricchire l’insegnamento quotidiano.
Pensiamo soltanto che, con gli strumenti digitali ad accesso libero (quindi senza costi