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I ragazzi  della Gramsci  in Concerto

Gli alunni del Corso ad Indirizzo Musicale dell’I.C. A.Gramsci di Aprilia si sono esibiti in un Concerto dedicato alle famiglie. La manifestazione si è svolta presso  l’Auditorium dell’Istituto Superiore Carlo & Nello Rosselli di Aprilia.
Gli alunni del Corso ad Indirizzo Musicale dell’I.C. A.Gramsci di Aprilia,anche quest’anno si sono esibiti in un Concerto dedicato alle famiglie quale conclusione dell’anno scolastico. La manifestazione si è svolta giovedì 1 giugno alle h. 17.00 presso  l’Auditorium dell’Istituto Superiore Carlo & Nello Rosselli di Aprilia.
Il pomeriggio è stato la conclusione di un secondo quadrimestre ricco di avvenimenti. Tra i mesi di aprile e maggio gli alunni hanno partecipato a  due  Concorsi  Musicali  Nazionali, e, della classe del Prof. Enrico Maria Polimanti, 6 pianisti   Serena A.,  Nausicaa N., Davide C., Alice Z., Giorgia C., e Benedetta Z., si sono distinti  alla Settima edizione del Concorso Musicale  “ Città di Latina”  vincendo il primo e il secondo premio   delle sezioni Solisti di Pianoforte  di prima,  di seconda e di  terza media .

A Lorenzo P.,  della  classe 2G   di Tromba, è andato  un terzo premio   per la partecipazione  al  23° Concorso Nazionale di esecuzione musicale “ Riviera Etrusca” che si è svolto a  Piombino (Livorno).
Presenti alla serata la Dirigente Prof.ssa Floriana Vinci che ha ricordato quanto la musica sia importante nella crescita  emotiva dei ragazzi e del senso di appartenenza che instilla  il suonare insieme.
Partecipi al pomeriggio musicale il collaboratore della dirigente Prof. Moreno Pasqualone, e,  in rappresentanza del corpo docente  e in supporto agli alunni, le  Prof.sse Deborah Tosi, Patrizia Bisacco, Francesca Ficucella.

 Tra il pubblico ad applaudire  genitori, parenti, amici ed anche un gruppetto  di nostalgici  ex allievi.
Particolare il repertorio scelto, con  i bambini di 1G alla loro prima esibizione in grande ensemble con tutti gli strumenti , i gruppetti  di tromba , di pianoforte, di violino,l’omaggio del Prof. Gennaro Papa che ha suonato una  composizione originale di Mattia S., alunno della classe 1G di violino,  e ancora  duetti  flauto e pianoforte, tromba e pianoforte, violino e pianoforte,  e a seguire  trio e duetti  di flauti   e un buon  numero di solisti.
Le esibizioni sono state curate dai docenti di strumento : prof.ssa Roberta Barbera (Flauto traverso), proff.ri  Stefano Catena ( Tromba ) coordinatore del corso,Gennaro Papa ( Violino) ed  Enrico Maria Polimanti ( Pianoforte) .
E poi finalmente in occasione del concerto i bambini di prima hanno potuto ricostituire il coro, esibendosi insieme all’orchestra con i brani Scale e Arpeggi  di R. Sherman / B. Sherman tratto dal film della Disney gli  Aristogatti , e Do do do Donizetti di N. Piovani , trascrizioni e direzioni della Prof.ssa Roberta Barbera. In   conclusione il brano di orchestra  di G.Gershwin _ Summertime diretto dal  prof.Stefano Catena.

A chiusura della frenetica serata i ragazzi della classe terza  hanno salutato  il pubblico con una bella e commovente lettera.
Noi tutti gli auguriamo che la vita continui in modo sorprendente e che i sogni si trasformino in realtà.

Si ringraziano, per l’aiuto pratico nell’organizzazione:le rappresentanti, i genitori del corso , i docenti per la partecipazione , i collaboratori scolastici che si sono prodigati per la buona riuscita della serata,  i fonici Salvatore e Samuele, gli operatori della Multiservizi  e tutti coloro che ci hanno aiutato, incoraggiato e supportato.
Programma della serata
G. Piazza_ Sant’Antonio e le tre galline
I 6 pianisti in erba della classe  1G

G. Capriotti, Suite di 4 pezzi“Canzone triste”
“Bella stella”
“Cucu’”
“Danza slava” 
Ensemble della classe 1 G

Direzione prof. Enrico Maria Polimanti
L. van Beethoven_ Danza Tedesca
Pianoforte a 4 mani 1 G
Anonimo _L’ape
Praetorius _Danza
Duo di flauti 1 e 2G
A. Dvorak – arr.Anonimo_Largo dalla Sinfonia del Nuovo Mondo
Ensemble di Violino Classe 1G
Mattia Silvestro _Nulla  1G
Composizione originaleViolino: prof. Papa
Tradizionale anonimo_ Czardas
Duo di trombe di 1G

Traditional _The Carnival of Venice
Traditional_Grandfather’s Clock
Traditional _Polly Wolly Doodle
Ensemble di trombe classe 1G
A.Ponchielli _La danza delle ore
Duop Flauto traverso e pianoforte 2G
P. Dukas _The sorcerer’s apprentice
Tromba e Pianoforte 2G
Traditional _The Floral Dance
Ensemble di trombe classe 2 G
JVKE_ Golden hourPianoforte 2G
“Hava Nagila”Duo di violini 2G
L. Van Beethoven _ Bagatella op 119 n 3
Pianoforte 2G
Bryan Tyler_F1 Theme
Violino e pianoforte 3G
G.Verdi_Và pensiero
Flauto traverso 3G
Anonimo-_Giochi proibiti
Flauto traverso 3G
G Martin_  Skip to my boogie
E.Grieg/Matz _Piano concerto
Pianoforte 3G
Hurt Howard_Fly me to the moon
Violino 3G
F. Chopin _Mazurka op 67 n 2
Pianoforte 3G
E. Morricone_The good, the bad and the ugly
Violino 3G
L. Van Beethoven_Adagio sostenuto dalla sonata op 27 n 2
Pianoforte 3G
Yasuharu Takanashi _Fairy Tail Theme
Violino 3G
M. Valsania- Little Blues
Trio di Flauti 2 e 3G
G. Verdi _Brindisi
Colin G. Evans_ Fifth Gear
Tromba e Pianoforte 3G
Musorgskij_The Great Gate of Kiev
Mike Mower _Perù
Alan Menken _Can you feel the love tonight
Alan Menken_Friend like me
G. Richards _Jazz duet
Ensemble di trombe classe 3G
                    Orchestra
G.Gershwin _ Summertime
Direzione prof.Stefano Catena
Scale e Arpeggi  di R. Sherman / B. Sherman tratto dal film della Disney gli  Aristogatti , e Do do do Donizetti di N. Piovani , trascrizioni e direzioni della Prof.ssa Roberta Barbera.

La nostra intervista al segretario nazionale della Uil Scuola Rua Francesco D’Aprile, interessante la proposta per rinnovo del contratto

Lunga intervista al segretario nazionale della Uil Scuola Rua Francesco D’Aprile: trattati numerosi problemi dagli organici, al contratto, alle retribuzioni, al precariato, tra le altre interessanti proposte, quella di detassare gli aumenti contrattuali e di utilizzare i fondi accantonati per il 25/27 in legge di bilancio 2025.Siano arrivati al dunque si profila il rinnovo contrattuale dopo mesi di ritardo e con una parte economica in parte già retribuita con la formula degli anticipi del governo. Si tratta di un aumento netto di circa 40 euro, mentre si profila una stagione di basse retribuzioni stando a quanto stanziato per i prossimi 5 anni dalla legge di bilancio 2025, contro cui i docenti e gli ATA, pur chiamati allo sciopero hanno preferito  disertarlo.
Un rinnovo atteso da 1 milione e 200 mila lavoratori che è partito in forte ritardo e che riguarda un contratto già scaduto. Inoltre, è ormai nota a tutti la situazione economica dei lavoratori in Italia: dal 2008 ad oggi la retribuzione ha perso quasi il 9% del potere di acquisto e l’Italia si colloca all’ultimo posto dei paesi del G20 in tema di stipendi.
In particolare, i  dipendenti della scuola risultano i meno pagati nel pubblico impiego. I dati confermano quanto da noi sostenuto da tempo rispetto al divario tra i  lavoratori della scuola e quelli degli altri settori pubblici: in Italia i laureati guadagnano 65.000 euro l’anno, mentre nella scuola si arriva ad appena 29.000 euro di media.
Stanziare risorse aggiuntive, rimarcare la specificità della comunità educante, rafforzare le  relazioni sindacali svincolandole da lacci burocratici incostituzionali, nonché tutelare la libertà di insegnamento, ponendo attenzione al dettato costituzionale, devono  rappresentare, per quanto ci riguarda, i punti caratterizzanti del prossimo rinnovo  contrattuale.
Il contratto è il luogo naturale per disciplinare il rapporto di lavoro. Con il nuovo contratto va ribadita l’esclusività nel disciplinare la materia ed il suo  rapporto con la legge.  Va dato un argine netto ai tentativi di incursione legislativa in materia contrattuale.
È questo, per quanto ci riguarda, uno degli aspetti politici più rilevanti su cui occorre concentrare l’attenzione.
Fin dal primo incontro in ARAN abbiamo rilevato come i 3 miliardi di euro stanziati per il rinnovo contrattuale per il personale della scuola, già noti grazie alla legge di bilancio, risultano del tutto insufficienti. Gli aumenti previsti, che si aggirano intorno ai 136 euro lordi medi mensili, al netto dell’l’indennità di vacanza contrattuale già percepita dai lavoratori si riducono a circa 56-57 euro lordi medi mensili, una cifra che non tiene conto dell’attuale contesto economico.
A fronte di questo quadro ingeneroso, il nostro approccio è stato senza pregiudizi e con proposte concrete: detassare gli aumenti contrattuali e utilizzare da subito le risorse accantonate per il contratto 25/27. Riteniamo che questi possano essere interventi effettivi tali da garantire un rinnovo contrattuale dignitoso per il personale scolastico con le risorse al momento disponibili.
Come sempre, ogni decisione e conseguente azione da intraprendere in termini di rivendicazioni e iniziative, anche attraverso forme di mobilitazione, sarà presa insieme al personale della scuola, ai nostri quadri dirigenti, come di consueto, in modo democratico e non arbitrario.
Fatta questa premessa prof. D’Aprile come vede il futuro retributivo di una categoria quella dei lavoratori e delle lavoratrici della scuola? Con queste premesse c’è la possibilità di un’inversione di tendenza? È mai possibile che il  governo si sostituisca ai sindacati e faccia passare gli aumenti contrattuali come delle concessioni sapientemente pubblicizzate dalle dichiarazioni del Ministro  Valditara.
Fin quando la scuola sarà considerata come qualsiasi altra spesa pubblica non avrà mai la considerazione che merita in termini di retribuzione.
È necessario escluderla dai vincoli di bilancio e investire in essa senza restrizioni. La nostra proposta è quella di istituire un capitolo specifico di spesa per l’adeguamento stipendiale dei lavoratori della scuola in cui fare confluire, annualmente, ulteriori risorse. Lo rivendichiamo da tempo e indipendentemente dai governi in carica. La scuola va tenuta fuori dai vincoli di bilancio. È questo il principio per sostenere un sistema di istruzione nazionale, moderno e di qualità.
Un’altra nostra rivendicazione è quella dell’uniformità delle retribuzioni nei vari ordini di scuola, senza nessuna differenziazione di stipendio tra i docenti della scuola dell’infanzia e primaria rispetto a quelli della scuola secondaria, come accade ora, in quanto siamo ormai in presenza dello stesso titolo di studio di accesso alla professione. Abbiamo più volte ribadito che i ruoli possiedono peculiarità diverse ma hanno i medesimi obiettivi: istruire ed educare ragazze e ragazzi che rappresentano il futuro del nostro paese.
Anche questo aspetto sarà da noi avanzato nel prossimo rinnovo contrattuale.
Parte normativa. Ci può dare qualche anticipazioni sull’atto di indirizzo? Insistentemente si sta parlando da  tempo sia da parte di associazioni di collaboratori dei DS  sia da parte di sindacati come, l’ANP, l’ANIEF e la Cisl Scuola di figure di sistema, quelle che con il linguaggio aziendalistico si chiama middle Management. Cioè si vorrebbe un riconoscimento normativo e economico  nell’articolato del nuovo contratto delle figure di nomina del dirigente con una retribuzione differenziata rispetto al lavoro di sola  docenza. Qual è il giudizio del suo sindacato e  qual è la vostra proposta su questa  linea di tendenza ormai percepibile nella scuola e che non sarebbe contraria a stipendi differenziati in base allo svolgimento di attività di organizzazione e coordinamento.
Il negoziato è appena iniziato e non abbiamo ancora avuto un testo scritto relativo ai contenuti dell’atto di indirizzo che ci era stato anticipato solo per sommi capi dal ministro Valditara a luglio 2024.
In quell’occasione abbiamo avuto modo di ribadire la nostra contrarietà ad un sistema diviso e competitivo contenuto nel DL 36/2022, che prevede il cosiddetto “docente incentivato” attraverso un meccanismo di diversificazione delle retribuzioni che avrebbe l’obiettivo di innalzare la qualità dell’insegnamento investendo scarsissime risorse e scegliendo di darne di più a pochi.
Il discorso sul livello di professionalità intermedio (denominato “middle management”) è  molto complesso e delicato, perché facilmente equivocabile. L’insidia è in primo luogo nella  terminologia adottata. La parola “management” in inglese significa semplicemente  “gestione”. Se noi ipotizziamo dunque per la scuola dell’autonomia la necessità di un livello  professionale intermedio tra docenti e dirigenti, con potere gerarchico sugli altri  dipendenti, siamo completamente fuori strada, perché una gerarchia farebbe di fatto  saltare il meccanismo democratico su cui si basa il sistema scolastico italiano, determinato  da un sistema di contrappesi tra i diversi organi rappresentativi.
Pertanto, il sistema retributivo disegnato dalla struttura tabellare del CCNL scuola deve lasciare  margini di manovra in quanto non è condivisibile che la valorizzazione professionale  del personale debba passare attraverso strumenti esterni – qualsiasi essi siano -, che  addirittura si ritroverebbero a giudicare e premiare non solo l’impegno ma anche la  qualità della didattica.
Dinanzi a un minimo incremento retributivo noi pensiamo che non sia questa la strada  giusta per ridare dignità alla professione del personale, sia dal punto di vista  sociale che economico.
Chiaramente sarà tutto da  verificare nel testo che ci verrà proposto .

Veniamo a un altro tema  centrale il precariato scolastico. Malgrado la guerra di cifre che vede contrapposti ad inizio di anno scolastico Valditara e i sindacati, la realtà è chiara, in Italia, credo unico paese al mondo, 1/3 dei docenti lavora con un contratto a tempo determinato e viene licenziato il 30 giugno raramente il 31 agosto per poi essere riassunto ai primi di settembre spesso in un’altra scuola. Un’anomalia che costituisce uno dei punti critici dell’attuale sistema. Voi siete per l’assunzione e avete una proposta concreta per evitare la stipula di oltre 200.000 contratti annuali.  Concludo chiedendole se la Uil Scuola è favorevole dopo i due concorsi PNRR a sospendere i concorsi e ad avviare l’assunzione tramite un nuovo doppio canale degli idonei?
280mila precari nei quali, come evidenziamo in ogni occasione, è compreso anche il personale ATA di cui si parla troppo poco.
Gli insegnanti precari della scuola italiana sono raddoppiati in otto anni, passando dal 12% del 2015 al 24% del totale nel 2023. Una crescita costante, che ha attraversato governi e maggioranze diverse, da valutare, in media, quasi due punti percentuali ogni anno scolastico, arrivando al dato di 234.576 insegnanti precari su un totale di 943.68 docenti in servizio, che sono ulteriormente aumentati nel 2024.
Nel personale Ata uno su cinque è precario. Secondo il dato di analisi relativo al 2023, il 21,64% del personale ha un contratto a tempo determinato. Otto anni fa la percentuale era del 12,75%. Nel 2024 si registrano più di 60mila contratti a tempo determinato.
Per i docenti sono anni che denunciamo un sistema di reclutamento fallimentare. Basta considerare che negli ultimi negli ultimi otto anni, a fronte di 530.965 posti autorizzati per le immissioni in ruolo, sono state concretizzate solo 261.939 assunzioni pari al 49%, e che soprattutto negli ultimi anni non è stato permesso a migliaia di docenti idonei di essere assunti sui posti autorizzati e rimasti disponibili dopo l’esaurimento delle graduatorie dei vincitori.
Su questi temi abbiamo avanzato proposte concrete: la trasformazione dell’intero organico di fatto in organico di diritto, che permetterebbe non solo di assumere il personale precario su tutti i posti vacanti oggi disponibili ma soprattutto eviterebbe un numero esorbitante di supplenti che non garantiscono la continuità didattica agli alunni. Rendere strutturale il reclutamento dei docenti abilitati o specializzati sul sostegno già presenti nelle GPS.
Sulla “questione” idonei contenuta nell’ultima bozza di provvedimento licenziato dal Consiglio dei Ministri, abbiamo espresso un parziale apprezzamento, in quanto riteniamo che è necessario dare una risposta a tutti, precari storici compresi, per cui bisogna utilizzare le intere graduatorie – e non solo parte di esse – prevedendo lo scorrimento di tutti gli idonei con riferimento a tutti i concorsi, straordinario e ordinario 2020 compresi.
Secondo una nostra indagine, la stabilizzazione dei precari comporta una spesa di poco più di 180 milioni di euro l’anno, ossia 715 euro per ogni precario, che porterà beneficio non solo in termini di continuità ma vantaggi ben più ampi. La stabilizzazione può diventare volano di crescita per l’intera economia del Paese, per cui stabilizzare comporta un doppio vantaggio: il primo certezza di una scuola con il personale in servizio già dal primo di settembre e un’economia che trova un nuovo slancio derivante dagli oltre 200 mila precari che iniziano a vedere un possibile futuro “certo”.
Organici. Per la prima volta da anni viene meno la stabilità degli organici in rapporto al decremento demografico,  questo ovviamente significa tagli, iniziati per il 25/26 continueranno anche negli anni successivi  pensavamo che questo potesse portare a un decremento del numero degli alunni nelle classi, come aveva ipotizzato l’ex Ministro  Patrizio Bianchi,   invece nell’ottica del risparmio stanno portando a un decremento di classi e di scuole.  Su questo avete una proposta?  Tempo fa la Uil Scuola Rua parlava di organici stabili per almeno 5 anni legati non al numero degli alunni ma all’offerta educativa delle scuole.
2.174 tagli all’organico dei collaboratori scolastici mentre diminuirà di 5660  l’organico dei docenti e nella scuola secondaria di secondo grado ci sono  5909 classi con 28 alunni o più.
A ciò si aggiunge il tema del dimensionamento scolastico sul quale abbiamo costantemente ribadito la nostra contrarietà rispetto ad una procedura legislativa che per sua natura risponde esclusivamente a criteri di risparmio e di contrazione della spesa e non possiede alcun valore volto agli interessi della scuola e in generale del sistema di istruzione statale.
Tutto ciò risponderebbe ad una logica ragionieristica con la “scusa” della denatalità, una questione che implica serie ed approfondite analisi di natura sociologica, ma che a nostro avviso, in questo frangente, per quanto concerne la scuola, può seriamente rappresentare una grande opportunità al fine di innalzare la qualità dell’insegnamento e la concretizzazione di processi educativo e didattici altamente più incisivi.
La denatalità deve infatti rappresentare una opportunità e non una penalizzazione. A fronte di un tasso di denatalità, che produrrà una riduzione di alunni, continuiamo a sostenere che il calo demografico deve essere invece l’occasione per un cambio di passo, una opportunità per una didattica personalizzata, per classi a misura di studente. Resta prioritario un investimento sugli organici che garantisca il diritto all’istruzione e un potenziamento del tempo scuola nella primaria.
Per il personale ATA, invece, denunciamo da tempo come il sistema attuale di determinazione degli organici si basi su parametri numerici che non rispecchiano le reali esigenze delle scuole. Tra i problemi principali: plessi scolastici con un solo collaboratore scolastico; compiti amministrativi complessi che superano i limiti contrattuali, come l’utilizzo di Passweb; assistenti tecnici nel primo ciclo senza un profilo definito, costretti a operare su più istituti; mancanza di ex DSGA, sostituiti con incarichi annuali precari.
Va, in questi casi, effettuato un nuovo calcolo degli organici del personale ATA, autorizzare le immissioni in ruolo su tutti i posti disponibili e ampliare l’organico, allo scopo di rendere stabile anche quello aggiuntivo.
La scuola italiana non può funzionare senza un organico ATA stabile e adeguato indispensabile anche per garantire condizioni di lavoro dignitose per tutto il personale.

Termino con una domanda di prospettiva, a fronte di tanto lassismo della categoria (si veda il risultato dell’ultimo sciopero), quale sarà il futuro per l’insegnante italiano, a fronte di una categoria screditata e autoscreditata, sottopagata, gestita in modo rigido e autoritario dai DS, con un lavoro pericoloso per atti di aggressione ,  tra 10 anni si troveranno ancora insegnanti? Dico questo perché oggi un giovane non prende in considerazione l’opportunità di svolgere questo lavoro.
Come prima cosa suggerirei di smetterla di parlare di scuola con superficialità. Iniziamo a parlare bene del nostro modello di scuola, non solo tra addetti ai lavori, ma anche con chi di scuola non sa nulla. Il prestigio sociale va recuperato attraverso il rispetto e la considerazione del lavoro che viene svolto ogni giorno in classe e a scuola e, ribadisco, attraverso retribuzioni che rispecchino questo impegno.
Va recuperato il rispetto, la considerazione e la valorizzazione sociale di tutto il personale.
Conosciamo bene l’impegno di tutto il personale della scuola ma il loro lavoro quotidiano va sostenuto attraverso la collaborazione e l’azione convinta delle famiglie, della collettività, delle istituzioni. In queste azioni la scuola deve essere lasciata libera ma non sola.
Organici stabili, stipendi adeguati, chiarezza nelle procedure di reclutamento devono essere elementi imprescindibili affinché chi si affaccia nel mondo della scuola possa avere delle certezze nel valutare l’opportunità di questo lavoro.
Prof D’Aprile tra pochi giorni ormai ci saranno le elezioni RSU cosa rappresentano queste elezioni, da alcuni criticate,  per un sindacato e cosa vi aspettato dai risultati delle elezioni di Aprile.
In un contesto in cui la scuola richiede regole certe e un impegno coerente, la Federazione UIL Scuola Rua si conferma un punto di riferimento sicuro e affidabile. Lo abbiamo dimostrato rivendicando la tutela di una scuola statale e nazionale.
Le elezioni Rsu rappresentano un momento di democrazia fondamentale e un appuntamento importante per il mondo della scuola. Saremo chiamati a scegliere i rappresentanti all’interno delle scuole per rafforzare la voce di chi, ogni giorno, contribuisce con il proprio lavoro alla crescita e al futuro del nostro Paese. Una bella occasione di consapevole scelta democratica, da affrontare nel rispetto delle idee altrui.
Lo slogan “LE PERSONE AL CENTRO DELLE SCELTE” sintetizza il nostro impegno e i nostri valori. Coraggio, coerenza, trasparenza e soluzioni concrete: è così che si muove la nostra azione sindacale. Tante voci che esprimono l’orgoglio di un lavoro importante, di una professione nobile e preziosa, in un momento complesso che la scuola sta vivendo e che necessita di collegialità e dialogo diretto con le persone che vi lavorano, allo scopo di condividere strategie e linee politiche.
La strada continuerà ad essere quella di rivendicare e rappresentare i bisogni collettivi e offrire soluzioni concrete per impedire scelte che possano peggiorare le condizioni di lavoro. Questo approccio richiede impegno, perseveranza e determinazione. Caratteristiche di un sindacato moderno, utile e concreto.
Nel nostro lavoro contano le persone. Mettere “le persone al centro delle scelte” non rappresenta un semplice slogan, ma un principio guida che ha ispirato ogni nostra decisione.
La professionalità dei nostri candidati, insieme all’esperienza dei nostri dirigenti sindacali, saranno al servizio della trasparenza e della tutela dei diritti.
Con le credenziali di sindacato indipendente, plurale, libero, laico chiederemo il voto per le nostre liste e per i nostri candidati che condividono gli stessi valori di libertà e giustizia sociale. E ancora una volta, siamo sicuri, saremo protagonisti in quanto prevarranno lo stile, l’equilibrio, la determinazione, la competenza, la proposta.
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