Famiglia finlandese: perché una didattica davvero attiva dovrebbe stimolare, oltre la mente, anche il corpo degli alunni
Il caso della pittrice finlandese che ha detto di essere scappata via da Siracusa perché non ha trovato realtà adatte alla sua idea di scuola ha fatto davvero scalpore. La donna, Elin Mattson, ha detto che secondo lei i bambini non dovrebbero stare a scuola “chiusi” in aula per svariate ore, fermi, senza pause.
Lasciando da parte il caso specifico esposto dalla signora, è bene riflettere sui benefici dell’apprendimento in movimento. Una vera didattica attiva, infatti, attiva, oltre la mente, anche il corpo. VAI AL CORSO
La didattica attiva prevede come elementi centrali i metodi attivi. Stiamo parlando di interazioni dinamiche, piccole animazioni e mini role-playing, attivazioni del corpo, cooperative learning, tutte tecniche semplici che un insegnante può introdurre gradualmente nelle sue lezioni.
L’insegnante che “attiva”, sollecitando parti diverse del cervello, alza il livello di attenzione e di curiosità al conoscere, stimola il sistema