Graduatorie docenti e Ata e servizio militare, la giurisprudenza è contrastante. Come viene valutata la leva ai fini della carriera?
Militari dell’esercito italiano
La valutazione nelle graduatorie del personale docente e Ata del periodo di servizio militare prestato non in costanza di nomina ha determinato un consistente contenzioso nel corso degli anni, e le pronunce della giurisprudenza, a quanto pare, non hanno del tutto risolto il problema.
Se infatti la Corte di Cassazione aveva in qualche modo messo un punto sulla questione, ritenendo illegittime le disposizioni ministeriali succedutesi nel corso degli anni in materia di valutazione titoli nelle graduatorie per le supplenze, laddove non consentivano la valutabilità del servizio militare prestato non in costanza di nomina, la giurisprudenza amministrativa si è dimostrata meno netta.
Sono infatti due le recentissime pronunce del Consiglio di Stato sul tema, di contenuto tuttavia diametralmente opposto.
L’orientamento contrario
Con una sentenza depositata proprio a fine dello scorso anno, il 29 dicembre, richiamando un precedente specifico del 2020, la settima sezione del Consiglio di