La polemica sui voti inferiori al quattro. Il pedagogista Corsini: “La valutazione deve essere educativa, ma mettere i voti spetta ai docenti, non ai politici”

Sulla presa di posizione dell’assessore all’istruzione alto-atesino contro i voti inferiori al 4 si sta sviluppando in rete un ampio dibattito. E’ intervenuto persino il Ministro dell’Istruzione e del Merito che ha detto che “non dobbiamo far crescere gli alunni nell’ovatta”.
Sulla questione abbiamo intervistato Cristiano Corsini, pedagogista all’Università di Roma Tre.

Ovviamente – esordisce – assegnare un voto sulla scheda è un compito che spetta ai docenti, non agli amministratori o ad altre figure che in aula non mettono piede. Sono i docenti ad assumersene la responsabilità e se stabiliscono che il percorso di apprendimento di un ragazzo sia sintetizzabile con un 3 non vedo perché il parere di un amministratore, di un politico, di uno psicologo, di un pedagogista o di gente che neanche conosce loro o il ragazzo debba incidere sulla loro decisione.

Ma è davvero questo il nodo centrale della valutazione?

Direi di no,

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