Il concetto di velocità nelle raccolte di problemi
Fare didattica con problemi antichi. Il concetto di velocità nelle raccolte di problemi. Uno dei più antichi metodi di trasmissione del sapere matematico è la raccolta di problemi.
Nel Liber Abaci e in altri trattati di matematica che precedono lo sviluppo del pensiero scientifico moderno, sono affrontati alcuni problemi risolubili utilizzando un modello dinamico mediante la variabile tempo e il concetto di velocità .
Solitamente vengono classificati come problemi di inseguimento o riempimento/svuotamento di vasche o anche completamento di un lavoro o di un’azione. Alcuni di essi sono giunti fino ai noi per lo più in veste di “giochi” matematici o quesiti di logica ma anche come problemi di Algebra o Aritmetica. Più delicato è il passaggio a una formulazione in ambito cinematico proprio per la diversità dell’apparato concettuale, dell’approccio allo studio del moto, degli strumenti matematici utilizzati.
Il moto di cui si parla nei problemi di inseguimento è, infatti, il movimento di esseri animati, cani, volpi, lepri, viaggiatori. Il modello utilizzato è discontinuo ( salti, passi, tappe di un viaggio).
La velocità è solo un’idea intuitiva in grado di distinguere il corridore più lento da quello più veloce, confrontando i tempi impiegati a percorrere un determinato spazio, o gli spazi percorsi nel medesimo tempo.
La teoria delle proporzioni non ammetteva, del resto, una definizione di velocità come rapporto tra lo spazio percorso e il tempo impiegato a percorrerlo, non essendo queste ultime due grandezze omogenee. D’altro canto, in ambito filosofico, mancava un apparato concettuale per affrontare lo studio del