Per non dimenticare…

Continua la lettura su: https://maestramile.altervista.org/per-non-dimenticare-5/ Autore del post: Maestra Mile Maestra Mile Fonte: https://maestramile.altervista.org/
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Di Nobile Filippo
La valorizzazione del patrimonio celebrativo è, oggi, ancor più di prima, una strada da percorrere con convinzione e determinazione. Da farla nelle scuole, da percorre nelle scuole. Rusen sostiene che la memoria, o anche la storia come forma più elaborata di memoria, mira a preservare il passato per utilizzarlo successivamente come stampo per la costruzione culturale del presente. Tuttavia, a livello educativo, sostiene González-Vázquez il concetto di memoria può essere considerato più appropriato di quello di storia, poiché, come sottolinea Santos, il passato è significativo se stabilisce legami con il presente, che è uno dei principali elementi che definiscono caratteristiche della memoria.
Interrelazioni tra memoria storica ed educazione
Per Tribó, ripreso successivamente nella splendida ricerca di Torruella, il lavoro nel campo delle interrelazioni tra memoria storica ed educazione parte da una premessa su cui c’è un ampio consenso: «è necessario conoscere la propria storia per costruire un futuro basato sui valori di pace e democrazia”. La memoria storica, come rappresentazione del passato nel presente, ha un uso utilitaristico.
L’insegnamento della storia nel mondo occidentale dopo la Seconda guerra mondiale
Lo studio del passato è stato affrontato in questo modo per decenni. Secondo González, l’insegnamento della storia nel mondo occidentale dopo la Seconda guerra mondiale, pur senza abbandonare completamente – come precisa Iñiguez-Gracia – la visione nazionalista ereditata dall’educazione ottocentesca, si basa sulla trasmissione di conoscenze e competenze con il fine ultimo di educare a partecipare attivamente alla democrazia. Questo paradigma è ormai consolidato, dove l’educazione alla storia, nel caso specifico, alla storia recente, deve mirare a mantenere i ponti tra passato e presente; non come modello da imitare, desiderare o riparare, ma come generatore di preoccupazioni per il presente.
Nuovi paradigmi per l’analisi degli elementi del patrimonio legati alla memoria storica
Recentemente – come precisa Torruella – sono stati sviluppati nuovi paradigmi per l’analisi degli elementi del patrimonio legati alla memoria storica nel contesto educativo, come il cosiddetto patrimonio controverso. Attraverso questa visione si comprende che i diversi elementi del patrimonio di cui tenere conto nei contesti educativi devono essere classificati e analizzati in base alla loro natura conflittuale. Nel caso dei luoghi della memoria, questa natura sarebbe dovuta a un carattere ideologico o politico, e la sua trattazione didattica consentirebbe agli studenti di avvicinarsi allo sviluppo di un pensiero critico legato ai valori democratici.
La memoria storica è una delle più significative
Per aspirare a un’educazione civica che promuova i valori democratici, è importante non evitare alcun tipo di questione controversa, la cosiddetta memoria storica è una delle più significative. Come affermano Estepa e Delgado, insegnare la storia attraverso il prisma della memoria storica incoraggia l’analisi critica nei casi in cui si è verificata violenza politica, repressione o violazione dei diritti umani.
La salute democratica della società contemporanea
La premessa di lavorare sulla memoria storica per rafforzare la salute democratica della società contemporanea è particolarmente rilevante in Italia. La dittatura fascista è un tema storico problematico la cui formazione deve essere affrontata in modo approfondito, affinché la sua trasmissione possa collaborare alla creazione di una cittadinanza democraticamente consapevole.
L’approccio appropriato alla trasmissione della conoscenza di quel travagliato periodo storico
Pertanto, l’approccio appropriato alla trasmissione della conoscenza di quel travagliato periodo storico dovrebbe essere inteso solo nella prospettiva del rafforzamento dei valori e delle convinzioni democratiche dei giovani e del rifiuto delle dittature e dei comportamenti violenti.
La Shoah la ricordiamo per non ripeterla in un progetto per la Secondaria di I grado
“La Shoah la ricordiamo per non ripeterla” è la sintesi di un percorso educativo sviluppato nell’ambito dell’educazione civica, insegnamento trasversale i cui obiettivi più importanti sono stati:
1) la comprensione e l’apprezzamento delle differenze culturali;
2) sensibilizzazione verso la difesa dei diritti umani;
3) disponibilità alla soluzione non violenta dei conflitti. Sono stati ripercorsi i passi di grandi uomini quali Gandhi, Martin Luther King e Nelson Mandela.
Un progetto per dare voce al lavoro degli alunni con la partecipazione al concorso “I giovani ricordano la Shoah”. Il progetto elaborato, qualche anno fa, dai docenti validissimi dell’Istituto Comprensivo di Praia a Mare, diretto, quest’anno, dal dirigente scolastico professoressa Patrizia Granato, valido manager e competente preside, che ha visto come coordinatori il prof. Michele Maggio e il Prof. Giuseppe Marsico. Uno strepitoso progetto per gli alunni della Secondaria di I grado.
Scheda Progetto Shoah
Pubblicato in Didattica
Argomenti: Giorno della memoria
L’Istituto “A.Gramsci” in occasione della Giornata della Memoria ricorda con letture, poesie, lavori creativi anche in digital storytelling con realtà virtuale e aumentata, le vittime della Shoah. Per non dimenticare…
L’Istituto “Antonio Gramsci”, in occasione del giorno internazionale in cui si ricorda la liberazione del campo di sterminio di Auschwitz e si commemorano le vittime della Shoah, ripercorre una pagina tragica della storia dell’umanità con numerose iniziative “per non dimenticare mai più”.
Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 Gennaio di ogni anno per commemorare le vittime dell’Olocausto. È stata istituita con la legge n. 211 del 20 luglio 2000 dal Parlamento Italiano che ha in tal modo aderito alla proposta internazionale di dichiarare il 27 Gennaio come giornata in commemorazione delle vittime del popolo ebraico e di tutte le minoranze su cui si abbatté la barbarie del nazismo e del fascismo. Nella nostra scuola ogni anno invitiamo i nostri ragazzi a riflettere su quanto è accaduto affinché simili eventi non accadano più.
Queste parole rappresentano un vero e proprio testamento spirituale per tutte le persone che il 15 aprile del 2011 hanno avuto il privilegio e l’onore di conoscere Shlomo Venezia ad Aprilia durante un incontro unico e che ha lasciato un segno indelebile in tutti coloro che sono venuti a contatto con la sua testimonianza.
Nel centenario della nascita il 23 gennaio al Teatro dell’Opera di Roma è stato proiettato un docufilm sulla sua storia che è poi andato in onda in seconda serata sulla Rai il 27 gennaio dal titolo “Il respiro di Shlomo”.
Gli alunni della sezione D della scuola secondaria hanno voluto ricordare Shlomo Venezia con la lettura ad alta voce di alcuni passi più significativi del suo libro “Sonderkommando Auschwitz”e con la visione del video realizzato in occasione della sua presenza ad Aprilia.
Il 27 gennaio è stata, inoltre, l’occasione per ricordare un altro testimone e concittadino che ha portato la sua importante testimonianza anche nella nostra scuola: Ennio Borgia.
Il progetto lettura anche in questa circostanza ci ha offerto le parole per poter trattare questa tematica così dolorosa e allo stesso tempo delicata.
La scelta è caduta su alcuni albi illustrati che, attraverso immagini e parole, hanno saputo veicolare il messaggio dell’indifferenza con tinte adatte alle sensibilità più profonde.
Gli alunni delle sezioni D ed F, dopo questa prima fase che ha avuto la lettura al centro dell’approfondimento, sono stati coinvolti dalle prof.sse Barbara e Cinzia Pedrazzi in diversi laboratori creativi ed espressivi.
Durante il laboratorio di scrittura sono stati realizzati lapbook, mail art e caviardage dal forte impatto emotivo. Non sono mancati dipinti, disegni e delle vere proprie installazioni.
I lavori di questi ragazzi manifestano la volontà di condividere un messaggio di pace, rappresentano il desiderio di mantenere viva la memoria affinché ciò che è successo non accada mai più.
Gli alunni della sezione A, guidati dalla prof.ssa Marilena Ferraro, hanno svolto un percorso in digital storytelling tra libri, poster, poesie e realtà aumentata e virtuale.
Il simbolo della “Farfalla Gialla” è tratto da una poesia di Pavel Friedman (7 Gennaio 1921 – 29 Settembre 1944), un giovane poeta che viveva nel ghetto di Terezin (Theriesenstadt) e che morì ad Auschwitz, è stato utilizzato dai ragazzi per partire nel viaggio della conoscenza e scoprire il mondo con occhi diversi.
Compiti di realtà proposti alla fine dell’Unità didattica.Classe I A con Canva Edu:“Anne Frank: io bambina della Shoah leggiamo per non dimenticare”.Partiamo dalla lettura di alcuni brani del Diario di Anne Frank, poi facciamo un viaggio nella sua casa, ora museo, ad Amsterdam. Infine con l’applicazione Canva creiamo dei poster con frasi e poesie volte a non dimenticare.
Classe II A con Cospaces Edu e Mote:“Liliana Segre e Anna Frank: due ragazze della Shoah”Lettura della Biografia di Liliana Segre, visione di alcune interviste, parallelo con la storia di Anna Frank e riflessioni.Realizzazione di uno storytelling in realtà virtuale e aumentata con Cospaces Edu e Merge Cube.
Classe III A con Google Earth:“Primo Levi e le Pietre d’inciampo: i luoghi della memoria”Le “pietre d’inciampo” ricordano al passante distratto che in quella casa ha trascorso un pezzo della sua vita una vittima del razzismo e del genocidio nazisti. Le opere di Primo Levi hanno conosciuto uno straordinario successo di critica e di pubblico e una grande diffusione mondiale. Se questo è un uomo, La tregua, I sommersi e i salvati sono tra le più alte riflessioni sulla follia dei campi di sterminio, sconvolgenti per la lucidità e la pacatezza della scrittura. Primo Levi rifiutò il ruolo di “testimone” per raccontare e vivere quello di “sopravvissuto”, fino a decidere di lasciarci, trent’anni fa, nell’aprile 1987.Se le parole sono come pietre, le parole di Primo Levi, per noi passanti spesso distratti, sono come “pietre d’inciampo”.«Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario». Così diceva Primo Levi.
In questa bacheca Padlet troverete tutti i lavori realizzati e il percorso didattico:
Gli alunni delle classi 3 B e 3 C, con i materiali forniti dal prof. Ragozzino Salvatore e caricati sulla piattaforma “Google classroom”, hanno approfondito la giornata della Memoria con la lettura dell’articolo “Quel 27 Gennaio del 1945 ai cancelli di Auschwitz” di Marco Travaglini e, con un video “tour” di Youtube, sono stati guidati attraverso i luoghi storici, simbolo del nazifascimo. Il “tour” ha posto l’attenzione sui campi di concentramento-sterminio di Auschwitz-Birkenau, ricordando tutto quello che accadeva in quei luoghi, attraversando i momenti più bui e crudeli della storia della Seconda Guerra Mondiale.
Inoltre, alcuni alunni della 3 B, dopo aver approfondito l’argomento con la visione del film “Il diario di Anna Frank”, hanno voluto lasciare un segno della loro riflessione, creando una presentazione multimediale e un cartellone.
Gli alunni della 1C hanno scritto le loro riflessioni su tale giorno, dopo aver ascoltato la prof.ssa Decinti Lucia, che ha raccontato ai ragazzi la sua esperienza avendo accompagnato i ragazzi ad Auschwitz negli anni passati.
Hanno poi corredato il loro pensiero con un disegno. Infine i ragazzi hanno ascoltato la canzone “Bambino nel vento” dei Nomadi spiegata dalla docente.
Anche le alunne e gli alunni del corso G hanno avuto l’opportunità di riflettere sulla tragica esperienza della Shoah attraverso una serie di contributi articolati su tre diversi livelli di complessità: i “primini” hanno assistito alla visione del docufilm “Andra e Tati; la classe 2G ha ascoltato la lettura ad alta voce dell’albo illustrato “L’albero di Anne” in cui la terribile esperienza vissuta da Anne Frank viene raccontata da un ippocastano che “osserva” dal suo giardino, la ragazzina intenta a scrivere sul suo diario durante la lunga prigionia nella soffitta al numero 263 di Prinsengracht. La classe 3G, infine, ha avuto modo di riflettere sulla parola Indifferenza, in seguito ad una serie di documenti filmati che avevano come protagonista Liliana Segre, sopravvissuta alla deportazione ed ora Senatrice della Repubblica.
Esperienza transmediale di riflessione storica ed esplorazione del ricordo collettivo per gli alunni e le alunne delle classi 2E e 3E che, in compagnia del Prof. Cirillo Mario Pio, con emozione tangibile e profonda partecipazione, hanno ricordato le vittime dell’Olocausto in occasione del “Giorno della memoria”. Un percorso di studio, analisi e comparazione dei fenomeni storici attraverso fonti materiali e documenti audiovisivi che hanno condotto gli alunni attraverso le pagine più oscure della storia del Novecento, nel tentativo di capire, esplorare, (ri)scoprire con il fine ultimo e solenne di non dimenticare.
Ampio spazio, dunque, è stato conferito alle imprescindibili testimonianze letterarie di Primo Levi, Anne Frank, Paul Celan, Joyce Lussu, seguite poi da una rassegna di cortometraggi e brani scelti da audiolibri attraverso i quali gli alunni hanno lavorato sull’ascolto, su percorsi di ricostruzione immaginativa della Shoah e sulle loro stesse emozioni a partire dalla scelta delle “parole-interrutore”, per accendere e tenere viva la memoria dell’Olocausto.
Un viaggio ipertestuale nel tempo che ha portato gli studenti a riflettere sulla straziante realtà storica di quei giorni per guardare al futuro con responsabilità, maturità e consapevolezza. Con la volontà, infine, di tenere sempre al riparo dal vento del pregiudizio e dell’indifferenza la fiammella, inestinguibile, del ricordo.
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