ChatGpt: l’intelligenza artificiale può riscrivere la scuola? Come scongiurare l’uso dell’algoritmo da parte degli alunni? – INTERVISTA

Fondazione Carolina, la onlus che dal 2017 si occupa a livello nazionale e internazionale di cyberbullismo e educazione ai media, attraverso le parole del suo Segretario generale, Ivano Zoppi, si esprime su ChatGpt, soprattutto sui timori generati dalle prese di posizione di molte scuole e atenei in diverse parti del mondo, dagli Stati Uniti all’Australia.

Tra le priorità della Fondazione c’è quella di educare ai media, cosa ne pensate dell’ultima novità che sta travolgendo le scuole e gli atenei in tutto il mondo, ChatGpt?

Da qualche settimana, prima la Rete e poi i media tradizionali, sono stati travolti da uno tsunami, potenzialmente in grado di rivoluzionare la capacità elaborativa di ciascuno di noi: ChatGpt, un servizio online disponibile sulla piattaforma OpenAI, un software che permette di scrivere quello che vogliamo, utilizzando 175 miliardi di parametri per confezionare un pensiero artefatto, ma credibile, che risponda alle proprie esigenze.

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