Genitore offende la prof con 60 scritte sui muri: una “vendetta” per la bocciatura del figlio, sarà processato
Una scritta apparsa su un muro del liceo scientifico ‘Oriani’ di Ravenna (fonte Corriere Romagna)
Offendere un insegnante è un reato penale. E poco cambia se gli insulti sono scritti sui muri anziché manifestati a voce. Per questo motivo, per avere riportato frasi offensive verso una professoressa di suo figlio a seguito della bocciatura del ragazzo, il genitore di un alunno andrà a processo.
Il fatto di Arezzo
Il fatto risale al 2019, quindi prima del Covid, quando l’uomo, colto evidentemente da una rabbia profonda, decise di scrivere sui muri del centro di Arezzo almeno 60 scritte offensive contro l’insegnante che aveva bocciato suo figlio in un liceo della città toscana.
L’uomo, un 59enne, dovrà adesso rispondere di imbrattamento aggravato e diffamazione: il 3 febbraio, riporta l’Ansa, durante un confronto svolto nel tribunale di Arezzo ha ammesso le proprie responsabilità e spiegato le motivazioni del gesto.