Didattica inclusiva sì, lezione frontale no: anche nel PNRR se ne parla

Fonte: report Save the children

Si parla molto di didattica inclusiva, ma, nel concreto, cosa la distingue dalla didattica “tradizionale”?

Probabilmente non c’è una “risposta giusta” anche perché non esiste, per fortuna, un’unica soluzione e la stessa ricerca pedagogica, per tutto il Novecento ha formulato proposte anche molto diverse fra di loro.
Risposte, però, che sono univoche su un punto importante: c’è vero apprendimento soltanto quando il soggetto che apprende è motivato e attivo.
Poi le risposte divergono proprio su cosa si debba intendere per motivazione e su cosa voglia dira davvero essere “attivo”.
Uno degli aspetti più interessanti da approfondire è quello che riguarda la cosiddetta “lezione frontale” che, ormai, non ha molto a che vedere con la lezione ex-cathedra ancora pienamente in uso fino alla metà del secolo scorso e resa di fatto “obbligatoria” dall’elevato numero di alunni per classe che rendeva praticamente impossibile altre forme di rapporto fra

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