Una docente emigra ad Abu Dhabi: “Ora guadagno più del doppio. Qui è vietato essere severi, ci sono telecamere nelle aule”

La storia di Annalisa Marangoni, 42 anni, insegnante di italiano originaria di Vicenza, intervistata da La Repubblica, è alquanto curiosa. La donna, che qui in Italia era una docente precaria con uno stipendio risicato, dopo lo scoppio della pandemia da Covid-19 si è fatta una nuova vita negli Emirati Arabi, ad Abu Dhabi, dove è riuscita a guadagnare praticamente più del doppio.

La nuova vita dell’insegnante

Annalisa parla tre lingue, ed è interprete e traduttrice. Nel paese estero ha iniziato a lavorare come insegnante di italiano in una scuola internazionale per bambini. Il suo stipendio adesso è pari a 4mila euro al mese, “più benefit: appartamento, assicurazione sanitaria e visto lavorativo. Mi danno un contributo per pagarmi l’affitto della casa. Pago 1.200 euro per un monolocale”, ha spiegato.

Ma qual è il costo della vita ad Abu Dhabi? Ecco qualche esempio per orientarsi con i prezzi dei

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La storia di Annalisa, docente emigrata ad Abu Dhabi: 4mila euro al mese e altri benefit. Ecco le differenze con l’Italia

Di redazione

Annalisa Marangoni è un’interprete e traduttrice di 42 anni che viveva a Costabissara, in provincia di Vicenza. Parla tre lingue e in passato ha lavorato come insegnante in una scuola italiana.

Ora, pero, è emigrata ad Abu Dhabi, dove insegna italiano ai bambini in una scuola internazionale. In questa nuova posizione, guadagna il doppio rispetto a quando lavorava in Italia, con un salario di 4mila euro al mese, più benefit come appartamento, assicurazione sanitaria e visto lavorativo.
Ad Abu Dhabi, un monolocale costa 1.200 euro, la benzina 90 centesimi al litro e una pizza margherita 12 euro. Con 50 euro, inoltre, è possibile prendere un taxi per girare per tutta Dubai.
Annalisa afferma che è molto difficile ottenere un lavoro ad Abu Dhabi, poiché ci sono limitazioni e vengono richiesti il police check e il certificato giudiziale per verificare la fedina penale. Ha dovuto superare tre colloqui, ovviamente tutti in inglese, per ottenere questa posizione.
Annalisa afferma di trovarsi benissimo negli Emirati, dove ci sono molte attrazioni, come il mare a 45 minuti di distanza e i numerosi centri commerciali. Tuttavia, il vino è vietato e lei sente la mancanza dello spritz.
Marangoni, nel suo colloquio con La Repubblica, descrive anche le differenze con la scuola italiana: ad Abu Dhabi è vietatissimo essere severi con i bambini e ci sono telecamere in ogni classe per monitorare il comportamento degli insegnanti. Se si sgarra, si rischia di essere segnalati o sospesi.
Se consiglierebbe questa strada, Annalisa, infine, afferma: “Qui il lavoro di insegnante viene pagato nel modo giusto. Il problema è che, a un certo punto, bisogna tornare in Italia perché dopo i 65 anni non concedono più il visto. Lì gli anziani non li vogliono”.
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Pubblicato in Cronaca