Supplenze: la modifica dell’algoritmo lede il diritto al lavoro dei docenti appartenenti alle categorie protette della legge 68/99
Danneggerà i docenti-disabili la modifica dell’algoritmo, per l’assegnazione delle supplenze nel prossimo anno scolastico (2023/2024) annunciata come qualche settimana fa, come una grande vittoria, dai sindacati della scuola. Per mesi le organizzazioni sindacali della scuola hanno portato avanti, con accanimento, una battaglia contro i posti di supplenza assegnati ai docenti appartenenti alle categorie protette della legge 68/99, come se fossero stati sottratti ad altri docenti.
Sotto accusa è stato messo l’algoritmo che nell’attribuzione delle supplenze negli ultimi tre anni scolastici “avrebbe applicato la riserva di legge in maniera indiscriminata”, considerando GAE e GPS come un’unica graduatoria, e non distinguendo, specie nel sostegno, docenti specializzati (presenti in prima fascia), docenti con 3 anni di esperienza (iscritti in seconda fascia) e docenti senza titolo di specializzazione inseriti nelle graduatorie incrociate di posto comune. In realtà l’algoritmo era stato progettato nel rispetto del principio inderogabile, secondo cui nell’impiego pubblico