Viaggi d’istruzione troppo cari, alunni rinunciano. Una ds di Napoli: “Il Ministero ci aiuti”. Un docente: “La gita va difesa”

Finalmente, dopo gli anni di pandemia, è possibile nuovamente organizzare le gite scolastiche, anche se molti docenti sono spaventati e non vogliono coprire il ruolo di accompagnatori per via dell’irrequietezza sempre più comune nei ragazzini. Il problema, però, è che non sono così tanti coloro che possono permettersi le gite scolastiche, sempre più care. Molti, in effetti, come ha analizzato La Repubblica sono costretti a rinunciarvi.

“Non si garantisce il diritto allo studio”

“Tantissimi studenti quest’anno non partiranno”, denuncia Paolo Notarnicola della Rete degli Studenti Medi, “la situazione è peggiorata con l’inflazione che già pesa sulle famiglie, senza sostegni non si garantisce il diritto allo studio”.

“Le classi ormai partono con appena metà o poco più dei ragazzi”, osserva Cristina Costarelli, voce dell’Anp del Lazio, “il problema c’è ed è esteso, i costi sono saliti di un buon 20% e sugli aerei chiediamo preventivi che poi salgono e diventano inaffrontabili”.

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