Maestra di Oristano sospesa per aver fatto recitare le preghiere: clamoroso errore dell’USR Sardegna o racconto molto parziale dell’insegnante?

Sulla vicenda della maestra di Oristano sospesa dal servizio per 20 giorni per aver fatto recitare due preghiere ai suoi alunni di una terza classe primaria (questa la sua versione dei fatti) stanno emergendo alcuni particolari importanti.
In questi giorni diversi organi di stampa hanno provato a ricostruire la vicenda riportando anche dichiarazioni di sindacalisti, opinionisti ed esponenti politici (è intervenuto persino Matteo Salvini, mentre Rossano Sasso e altri hanno preannunciato una interrogazione parlamentare).
La maestra ha fornito la sua versione ad alcune testate nazionali.
Sui social si sta assistendo ad un vero e proprio scontro fra innocentisti e colpevolisti: da un lato i difensori della laicità della scuola sostengono che “recitare le preghiere” rappresenta di fatto un “atto di culto”; dall’altro c’è però chi osserva che “due preghiere non hanno mai fatto male a nessuno” e che comunque “i problemi della scuola sono ben altri”.

Nella giornata odierna arriva

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