Il grido di dolore dei 13.000 docenti abilitati all’estero
Premessa
Egregi Signori Politici e Giornalisti,
siamo un folto gruppo di docenti precari abilitati su materia e specializzati sul sostegno in Europa.
Vogliamo anzitutto ringraziarvi per la disponibilità ad ascoltare la situazione che andremo subito a delineare.
A redigere e sottoscrivere questa lettera sono migliaia di docenti precari che in gran parte prestano servizio da anni in Italia come supplenti e che, in conformità alla Direttiva U.E. n. 36/2005, hanno deciso di conseguire l’abilitazione all’insegnamento in un Paese dell’Unione Europea (la Romania, la Spagna, la Bulgaria…).
Antefatto
Siamo stanchi, indignati ed amareggiati per tutto ciò che viene detto e fatto contro di noi: parole offensive, idiozie, falsità, discriminazioni, disparità di trattamento, capricci politici e sindacali per escluderci in continuazione gettando ripetutamente fango sulla nostra professionalità e persona.
Abbiamo passione nonché amore per il nostro lavoro sul campo: le aule scolastiche e la continuità/qualità didattica con i nostri