Tutor e orientatore? ‘Assumere docenti e ATA aggiuntivi per affiancarli’
Dal 17 aprile parte la procedura per le nuove figure di docente tutor e orientatore. I circa 40mila docenti tutor e orientatori saranno chiamati ad aiutare gli studenti dell’ultimo triennio della scuola secondaria di secondo grado nelle loro scelte riguardanti il percorso di studi o lavorativo da intraprendere. Sarà il dirigente scolastico ad avviare la procedura per la selezione dei docenti che, su base volontaria, si dichiarano disponibili a svolgere tali funzioni e a formarsi (la formazione avrà la durata di 20 ore e si concluderà con un esame). Le istituzioni scolastiche devono comunicare i docenti selezionati per partecipare ai percorsi di formazione. Anief commenta il provvedimento.
Docente tutor e orientatore, il commento di Anief
“Come farà il docente tutor a seguire i bisogni e le motivazioni di 50 studenti senza il supporto di strutture interne ed esterne alla scuola? Occorre affiancare a queste 40 mila figure innovative volute dall’attuale ministero dell’Istruzione almeno altrettanti docenti e Ata aggiuntivi, altrimenti sarà impossibile svolgere le attività programmate nel Piano nazionale di ripresa e resilienza per abbattere la dispersione scolastica”. Questa è il commento di Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, riguardo all’istituzione delle figure del tutor e del docente orientatore.
Il sindacato ritiene che i nuovi ruoli di tutor e orientatore, senza altri provvedimenti, non serviranno a molto. Non si comprende nemmeno per quale motivo si escludono i docenti precari (uno su quattro dell’attuale organico utilizzato). E neanche la poca chiarezza sui criteri di ripartizione del fondo di 150 milioni di euro fra le diverse scuole approvato per decreto pochi giorni fa. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricorda che “mentre proseguono le trattative con la Commissione Ue, il Governo italiano e l’amministrazione scolastica devono prendersi la responsabilità di procedere con assunzioni, aumento dei posti di docenti e Ata, più cancellazioni dei vincoli che bloccano i trasferimenti anche in caso di posti liberi: sono misure attuative che possono essere inserite tranquillamente nel decreto PNRR quater. Senza un organico stabile e aggiuntivo, il ritorno al doppio canale e alla mobilità del personale priva di vincoli, i progetti del Pnrr applicati alla Scuola non potranno realizzarsi”.
Secondo Stefano Cavallini, segretario generale Anief, oltre ad uno “specifico organico aggiuntivo, bisogna anche individuare specifiche risorse finanziarie ulteriori da assegnare nelle scuole in zone a rischio alta dispersione perché in questi istituti l’impegno sarà decisamente maggiore. Inoltre con il dimensionamento scolastico dei prossimi anni, avremo scuole con un numero elevato di plessi: in questi casi non potrà bastare un solo tutor a risolvere il problema e comunque il compenso dovrà essere più alto a chi porterà avanti questo onere”.
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