Ausili disabili: approvato il nuovo Nomenclatore Tariffario

Ausili disabili: approvato il nuovo Nomenclatore Tariffario. Ecco i nuovi ausili garantiti dal SSN
Disabili.com del 21/04/2023

ROMA. Via libera in Conferenza Stato Regioni ai nuovi Nomenclatori Tariffari per assistenza specialistica e ambulatoriale prevista dai LEA del 2017. Ecco i nuovi ausili che potranno essere erogati ai cittadini con disabilità dalla primavera del 2024
Quella che nei giorni scorsi era un’ipotesi molto plausibile si è trasformata in realtà: è arrivato il sì dalle Regioni al tanto atteso decreto di aggiornamento delle tariffe dei “nuovi” LEA (livelli essenziali di assistenza), che erano stati approvati nel 2017 ma ancora in attesa di questo ultimo passaggio per divenire pienamente operativi.

I NUOVI TARIFFARI DI SPECIALISTICA AMBULATORIALE E PROTESICA
Il sì al decreto del Ministero della Salute e del MEF, raggiunto in Conferenza Stato Regioni dopo 6 anni, si traduce nei nuovi Nomenclatori Tariffari della specialistica ambulatoriale e dell’assistenza protesica (leggi ausili disabili), ovvero delle prestazioni sanitarie e degli ausili per disabili, erogati a carico del SSN.

PIENA OPERATIVITÀ DEI LEA DEL 2017
Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, definisce l’intesa raggiunta in Stato-Regioni Un risultato di straordinaria importanza, sottolineando come la mancanza dell’adozione del decreto tariffe abbia impedito di erogare finora alcune prestazioni tecnologicamente avanzate su tutto il territorio nazionale introdotte dai LEA del 2017 (Dpcm del 2017). Ora, con lo sblocco delle tariffe, le innovazioni potranno essere pienamente fruibili. “Tutti i cittadini, superando le disomogeneità assistenziali – aggiunge il ministro – potranno finalmente usufruire in ogni area della Nazione di prestazioni al passo con le acquisizioni medico scientifiche ormai consolidate, con effetti positivi anche in termini di contenimento della mobilità sanitaria”.

QUANDO ENTRANO IN VIGORE
I nuovi tariffari vanno a sostituire quelli vecchi, che attendevano da tempo di essere sostituiti: quello per le prestazioni di specialistica ambulatoriale non veniva aggiornato dal 1996, mentre quello della protesica era fermo dal 1999.
I nuovi tariffari previsti dal decreto entreranno in vigore l’anno prossimo, con tempistiche scaglionate:
– dal 1° gennaio 2024 quelli dell’assistenza specialistica ambulatoriale e
– dal 1° aprile 2024 quelli per l’assistenza protesica.

NOVITÀ SPECIALISTICA AMBULATORIALE
Come detto, nel 2017 i LEA erano stati aggiornati eliminando alcune prestazioni divenute obsolete e inserendone di nuove, più avanzate a al passo con le novità tecnico scientifiche.
Tra le novità per la specialistica ambulatoriale, troviamo l’erogazione omogenea su tutto il territorio delle
– prestazioni di procreazione medicalmente assistita incluse nei LEA;
– prestazioni per la diagnosi o il monitoraggio della celiachia e malattie rare;
– prestazioni indispensabili ad approfondimenti diagnostici strumentali di alta precisione nell’ambito della diagnostica per immagini in grado di consentire diagnosi più rapide ed affidabili;
– enteroscopia con microcamera ingeribile,
– screening neonatali.
Viene introdotta la consulenza genetica per coloro che si sottopongono ad una indagine utile a confermare o a escludere un sospetto diagnostico, finalizzata anche a fornire il sostegno necessario ad affrontare situazioni spesso emotivamente difficili in relazione alle possibili implicazioni connesse alla comunicazione del risultato.
Si aggiornano le prestazioni di radioterapia assicurando a tutti gli assistiti l’erogazione di prestazioni altamente innovative come la radioterapia stereotassica, adroterapia e radioterapia con braccio robotico.

NOVITÀ PROTESI E AUSILI PER DISABILI
Abbiamo a lungo illustrato le novità introdotte dal DPCM sui nuovi LEA del 2017, riguardanti l’assistenza protesica, ovvero gli ausili e le protesi per persone con disabilità. In particolare, i nuovi LEA hanno modificato la classificazione degli ausili prevista dal precedente elenco, di conseguenza alcuni dispositivi in serie inclusi e descritti nell’Elenco 1 del precedente Nomenclatore sono stati trasferiti nell’attuale Elenco 2a dell’ allegato 5 del d.P.C.M. 12 gennaio 2017 denominato “Ausili di serie che richiedono la messa in opera da parte del tecnico abilitato”.
Oltre a tale trasferimento, sono stati eliminati alcuni prodotti; sono stati «pacchettizzati» dei prodotti con i relativi aggiuntivi necessari per la loro composizione e funzionalità, e sono stati inseriti dei nuovi prodotti con i relativi aggiuntivi e riparazioni.
Tra le nuove prestazioni previste per l’assistenza protesica, che potranno essere erogati ai cttadini:
– ausili informatici e di comunicazione (inclusi i comunicatori oculari e le tastiere adattate per persone con gravissime disabilità);
– apparecchi acustici a tecnologia digitale
–  attrezzature domotiche e sensori di comando e controllo per ambienti (allarme e telesoccorso);
– posaterie e suppellettili adattati per le disabilità motorie,
– barella adattata per la doccia,
– scooter a quattro ruote,
– carrozzine con sistema di verticalizzazione,
– carrozzine per grandi e complesse disabilità,
– sollevatori fissi e per vasca da bagno,
– sistemi di sostegno nell’ambiente bagno (maniglioni e braccioli),
– carrelli servoscala per interni;
– arti artificiali a tecnologia avanzata
– sistemi di riconoscimento vocale e di puntamento con lo sguardo.

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Ausili disabili. Anche 6 mesi per l’erogazione

Ausili disabili. Anche 6 mesi per l’erogazione ai cittadini. E 10 regioni usano ancora il vecchio nomenclatore del 1999Disabili.com del 18/10/2023

Una indagine mette in luce ritardi e disservizi dell’erogazione di ausili per la disabilità. Il 50% delle persone con disabilità ha aspettato tra i 3 e i 6 mesi per la consegna, e al 43,4% dei pazienti è stato chiesto di pagare un’integrazione di tasca propria.

Gli ausili per le persone con disabilità sono degli strumenti di autonomia spesso necessari a svolgere le quotidiane attività. Fondamentali e imprescindibili, questi strumenti di libertà a volte sono però ottenuti con grande difficoltà dai cittadini disabili, che si rivolgono al SSN per un diritto riconosciuto dalla nostra legislazione. Se è infatti previsto che le persone disabili ricevano dal Sistema Sanitario Nazionale gli ausili di cui hanno bisogno, non è altrettanto garantita la celerità, né sempre l’appropriatezza dei dispositivi che vengono forniti.

Ad analizzare la situazione dell’erogazione di ausili per persone disabili da parte di ASL e Regioni d’Italia, è stata Confindustria Dispositivi Medici, con una survey i cui risultati sono stati presentati nei giorni scorsi a Bologna, al 51° Congresso SIMFER (Società italiana di medicina fisica e riabilitativa). L’indagine ha coinvolto, tra gli altri, i pazienti utilizzatori di ausili sia assistenziali che riabilitativi, che devono comunque essere verificati, adattati, assemblati sul singolo paziente, come sistemi posturali, sedie a rotelle manuali ed elettriche.

TEMPI DI EROGAZIONE AUSILI, Costi E PROCEDUREDall’analisi emerge innanzitutto un problema di tempi e ritardi: secondo quanto rilevato, una volta individuato il l’ausilio necessario, il 50% delle persone con disabilità ha aspettato tra i 3 e i 6 mesi per la sua consegna.Ma anche come costi non va bene. Nella ricerca emerge che al 43,4% dei pazienti è stato chiesto di pagare un’integrazione di tasca propria per la consegna dell’ausilio: nel 41,3% dei casi questa integrazione era del 10% o più della tariffa del presidio.Per niente soddisfatto del servizio di fornitura (tempi, procedure etc) è risultato il 37% degli utenti che ha partecipato alla survey, mentre il 58,7% lo è invece nella fase di manutenzione e assistenza tecnica.Inoltre, il 52,2% delle persone che utilizzano ausili non ha ricevuto una valutazione clinica del contesto abitativo, lavorativo o scolastico nella scelta del presidio, solo nel 19% dei casi è stata fatta al domicilio.

VECCHIO NOMENCLATORETra i punti deboli, la grande differenza che si rileva da Regione a Regione, ma anche da ASL a ASL.Raccontano i tecnici ortopedici, i fabbricanti e i distributori che 10 regioni usano ancora il vecchio nomenclatore del 1999 (DM 332), e solo 5 applicano il Nuovo Nomenclatore degli ausili e delle protesi, ovvero il DPCM Lea 2017. A macchia di leopardo le modalità di fornitura degli ausili complessi anche da una Asl all’altra all’interno della stessa regione: dal tariffario regionale per alcuni specifici ausili a singole mini gare o a vere e proprie gare regionali fino alla prassi del triplo preventivo. Il risultato è che una persona con disabilità potrebbe vedersi erogato dalla propria ASL un certo tipo di ausili, mentre una persona con medesima necessità in una ASL di una città diversa potrebbe non vederselo approvato.“In Italia oltre 3 milioni di pazienti sono alle prese con procedure per l’approvvigionamento di ausili che impediscono adattabilità adeguate, tempi celeri e accesso alla migliore tecnologia possibile con rischi sul percorso di cura e riabilitazione. – ha commentato Alessandro Berti, Presidente Ausili di Confindustria Dispositivi Medici -. “Il DPCM Lea del 2017, sebbene abbia introdotto nuove tecnologie nei livelli essenziali di assistenza, è fermo a 6 anni fa e con l’introduzione di gare generaliste per l’acquisizione degli ausili, anche quelli complessi, ha generato un caos che si ripercuote sull’utente finale: tempi lunghi di attesa del dispositivo, scarsa appropriatezza del presidio alle reali esigenze di disabilità e spesso costi extra da pagare di tasca propria. Non minori le difficoltà per le regioni e le Asl, che per sopperire a queste problematiche (gare sospese o annullate, mancata adattabilità del presidio) adottano procedure di approvvigionamento differenti, generando una situazione non omogenea a livello nazionale e un’iniquità di accesso alle cure con il conseguente aumento del fenomeno della mobilità sanitaria”.

AUSILI COMPLESSI E APPROPRIATEZZASecondo Confindustria Dispositivi medici, lo spostamento degli ausili per disabilità gravi e complesse negli elenchi di ausili di serie, e quindi oggetto di acquisizione tramite gara d’appalto, impedisce una individuazione ad personam del dispositivo stesso, pesando gravemente sulla qualità della vita dei pazienti con disabilità, presenti oggi in Italia. Questa situazione si è creata in seguito al lungo percorso della riforma dei LEA iniziato oltre 10 anni fa e terminato con la pubblicazione del Dpcm 12 gennaio 2017, al cui interno sono inseriti gli elenchi dei dispositivi medici destinati agli aventi diritto e con spesa a carico del SSN. La revisione degli elenchi ha portato un miglioramento in termini di disponibilità di prodotti (includendo ad esempio alcuni ausili tecnologici), ma ha creato una forte incertezza nelle regole di fornitura di ausili per pazienti con disabilità con sensibili differenze tra le diverse regioni.

RICHIESTA DI REVISIONE DEGLI ELENCHI“Auspichiamo una revisione degli elenchi che permetta di risolvere la problematica degli ausili complessi – ha concluso il Presidente Alessandro Berti – creando un Elenco 1BIS dove inserire tutti quegli ausili adattabili che devono essere individuati sulle reali necessità del paziente. Per questo presenteremo alla Commissione LEA, insieme ai risultati dell’indagine, un aggiornamento della nostra proposta di revisione degli elenchi dell’assistenza protesica, che permetta di sanare tutte le anomalie che il DPCM del 2017 ha creato”. 

Per approfondireAusili, protesi, ortesi per disabili: come ottenerli?https://www.disabili.com/legge-e-fisco/speciali-legge-a-fisco/nomenclatore-tariffario/ausili-prostesi-ortesi-per-disabili-come-ottenerleAusili disabili: approvato il nuovo Nomenclatore Tariffario. Ecco i nuovi ausili garantiti dal SSNhttps://www.disabili.com/prodotti/articoli-qprodotti/ausili-disabili-approvato-il-nuovo-nomenclatore-tariffario-ecco-i-nuovi-ausili-erogati-dal-ssn

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