Preside arrestata a Palermo, gli alimenti della mensa che andavano a male venivano dati comunque agli alunni: ritorsioni ai prof che parlavano
Una mensa scolastica
Ci sono dei aspetti davvero gravi, se confermati, nell’inchiesta della Procura Europea che nei giorni passati ha portato agli arresti domiciliari, con l’accusa di peculato e corruzione, la preside Daniela Lo Verde, a capo della scuola Falcone dello Zen di Palermo, il vicepreside e una dipendente dell’azienda che forniva computer all’istituto, per complessive 12 persone indagate tra cui dei docenti e collaboratori scolastici: quello più eclatante riguarda la salute degli alunni di quella scuola. Sembra, infatti, che gli alimenti della mensa scolastica della scuola Falcone del capoluogo siciliana passassero prima per il frigorifero della preside, la quale decideva, secondo l’Ansa, “cosa dare agli alunni. Il resto se lo portava a casa”.
L’aspetto paradossale è che, sempre secondo le informazioni raccolte dall’agenzia di stampa, “accadeva che gli alimenti, tenuti mesi nella stanza della dirigente della scuola Falcone andassero a male. Una eventualità poco rilevante visto che