Scuola senza voti, pareri contrapposti. Una docente: “Lo stress divora i ragazzi”. Un’altra: “Anche un 2 fa crescere, i voti servono”

Di redazione

Una scuola senza voti? La decisione di un liceo di Palermo fa discutere. Su La Repubblica due voci a confronto.

C’è chi dice sì

“Il voto numerico è eccessivamente semplicistico. Ogni studente rappresenta un mondo unico e una valutazione più articolata sarebbe preferibile.” Rossella Lo Bianco, architetto e docente di Progettazione e Produzione Moda all’Ipsia Medi di Palermo da 25 anni, sottolinea di aver scelto consapevolmente di lavorare in una scuola ritenuta difficile.

In merito all’esperimento di abolizione dei voti nella scuola superiore, Lo Bianco esprime il suo sostegno, ritenendo il voto numerico riduttivo. A suo avviso, l’interrogazione tradizionale e il voto che ne consegue risultano inaccettabili nel suo ambito disciplinare, che si basa principalmente su attività laboratoriali. La docente incoraggia gli studenti all’autovalutazione e ritiene che lo stesso approccio possa essere applicato

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