Mattarella sul 1° maggio piccolo piccolo: serve una mobilitazione collettiva, troppi giovani e donne a “spasso”, no a divari stipendiali e lavoro minorile
Sergio Mattarella, Capo dello Stato italiano
“La Repubblica è ‘fondata sul lavoro’, ma abbiamo adempiuto appieno a questo precetto?”. La domanda è stata posta, il 29 aprile, dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella parlando a Reggio Emilia della Festa del 1° maggio che il presidente quest’anno non celebrerà al Quirinale. Il Capo dello Stato ha evidenziato che c’è ancora troppa precarietà lavorativa e che per la sicurezza sui luoghi di lavoro si sono fatti passi in avanti ma non basta. Mattarella ha anche evidenziato una contraddizione: quella di tanti giovani, soprattutto stranieri, costretti a lavorare e a non frequentare la scuola.
La Costituzione è stata tradita?
ll Presidente ha posto dei dubbi sul fatto che “nei 75 anni di Costituzione repubblicana” siano state promosse “le condizioni per rendere effettivo per tutti il diritto al lavoro”.
Quindi, ha ricordato che “un recente rapporto ha messo in evidenza come il