Gli alunni che non usano pc e tablet a scuola sono più bravi nella lettura, ma forse non è una regola
Le nuove tecnologie, ad iniziare dai computer, sono certamente utili per studiare. Ma non sono indispensabili. Anzi, se guardiamo gli alunni della primaria che non utilizzano pc e tablet sembra addirittura che i risultati nella lettura dei testi siano migliori. A rivelarlo è l’indagine Pirls 2021, presentata nell’Accademia dei Lincei il 16 maggio dal presidente Invalsi, Roberto Ricci, e da due ricercatrici dell’istituto di valutazione.
Come si può “leggere” questa indicazione? Sicuramente non si può mettere in dubbio la sua valenza, considerando che secondo gli esperti dell’Indire i dati forniti valgono “sia per l’Italia sia nelle diverse aree geografiche”.
È probabile, allora, che a quell’età, in quarta primaria, l’influenza dei device sull’apprendimento sia ancora poco influente. E che a “segnare” il livello di apprendimento sia la famiglia di appartenenza: non a caso, ha rilevato l’Invalsi, “gli studenti che frequentano scuole dove c’è una maggioranza