Settimana decisiva decreto PA, Pacifico: “Anche l’a.s. 2023/24 sarà senza doppio canale di reclutamento” (INTERVISTA)
A che punto siamo con gli emendamenti al decreto PA? Quali sono le problematiche della scuola su cui riporre ancora speranze su una possibile risoluzione? Abbiamo fatto il punto della situazione con Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.
Di seguito l’intervista che gli abbiamo rivolto.
Emendamenti segnalati in Parlamento
Il mondo dei precari attende risposte riguardo agli emendamenti al Decreto PA in discussione al Parlamento. A che punto siamo?
“La scorsa settimana sono stati segnalati alcuni emendamenti tra i 500 complessivi su tutto il decreto, su cui si andrà a concentrare il dibattito parlamentare. Tutti i 50 emendamenti presentati sulla base delle proposte di Anief e Udir, unici sindacati su scuola università e ricerca ascoltati in audizione dalla I e XI Commissione, sono stati giudicati ammissibili. Il voto avverrà tra lunedì 29 maggio e mercoledì 31 maggio (salvo proroghe alla settimana successiva). In questo momento sembrerebbe, in base al dialogo tra maggioranza di Governo e Ministero, che alcune proposte possano, sebbene riformulate secondo i desiderata del Ministero, essere portate avanti.
Si tratta di quelle dell’organico aggiuntivo, che sia funzionale al PNRR e quindi finanziato dal PNRR, però solo relativamente al personale ATA e fino al 10% da parte di ogni scuola di utilizzo delle risorse del PNRR stesso, utilizzando le graduatorie d’istituto del personale ATA.
E ancora tra le principali proposte: per quanto riguarda l’ultimo concorso ordinario la messa ad esaurimento delle relative graduatorie per utilizzare gli idonei anche negli anni successivi; quanto invece al concorso straordinario bis il riconoscimento del valore abilitante della prova sostenuta da tutti coloro che hanno partecipato; riguardo ai docenti ingabbiati la possibilità di essere inseriti nel nuovo percorso dei 30 cfu per poter conseguire una nuova abilitazione e poi favorire i passaggi di ruolo; per la mobilità interprovinciale come assegnazione provvisoria o rispetto al divieto di traferirsi fuori altre province.
Quanto ai dirigenti scolastici la possibilità di essere assunti sul 100 % dei posti vacanti disponibili in deroga al contratto (finora la deroga era fino al 60%, ottenuta da Udir nella scorsa legislatura). Anche la conferma attraverso il nuovo percorso di formazione dei nuovi dirigenti licenziati a seguito di sentenza assunti con riserva.
Ancora in discussione la possibilità di reintegrare i docenti licenziati assunti con riserva che avevano superato positivamente l’anno di prova e il fatto di fare una sessione specifica per i passaggi verticali del personale DSGA facente funzione affinchè possano rientrare nel nuovo ruolo di direttore.“
Infine Anief trova incostituzionale l’esclusione dalla partecipazione ai ruoli del personale che ha conseguito il titolo all’estero.
Pacifico: “Contrarietà dell’Europa al doppio canale di reclutamento”
Tra le tematiche più accese troviamo la questione delle assunzioni dalle Gps posto comune. L’emendamento relativo sarà sottoposto al voto? Ci sono ancora speranze per un doppio canale di reclutamento anche su posto comune?
“Ci sono state contrarietà, non tanto da parte del Ministero, quanto rispetto all’accordo fatto con la Commissione Europea che era quello di attuare fin da ora le assunzioni col PNRR. C’è stato un no al doppio canale di reclutamento con le assunzioni dalle Gps di I e II fascia posto comune, che avrebbe sì risolto il problema dei precari fin da subito ma avrebbe violato l’accordo con l’Europa di andare ad assumere i precari col nuovo sistema, cioè col nuovo concorso dei 24 CFU o 3 anni di servizio.
In futuro continueremo a lottare perchè al di là del PNRR riteniamo che il sistema del doppio canale debba a regime riprendersi. La storia ci sarà testimone appena si scoprirà che quest’anno andrà vacante di nuovo per il sesto anno consecutivo per la metà dei posti. Denunceremo in Commissione Europea, la stessa commissione che vorrebbe far assumere dal PNRR, che l’Italia sta continuando ad abusare dei contratti a termine nella scuola e ogni anno aumenta il numero dei precari anzichè diminuire
Siamo fiduciosi che prima o poi questa strada sarà percorsa anche col consenso dell’Unione Europea.”
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