Aldo D. Ficara: abilitare gli ambienti all’apprendimento per rilanciare la scuola del meridione

Il bando PNSD Scuola 4.0: scuole innovative, cablaggio, nuovi ambienti di apprendimento e laboratori,

inquadrato nell’Azione “DDI – Regioni del Mezzogiorno”, annunciato nel Decreto ministeriale 290 del 30

settembre 2021, Missione 4 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e avviato con la nota di

autorizzazione 50607 del 27 dicembre 2021, è volto al completamento del programma di sostegno alla fruizione

delle attività di didattica digitale integrata nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania,

Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia).

A tal proposito la storia della pedagogia e della ricerca educativa ha offerto rilevanti contributi sull’influenza dei

luoghi, degli spazi e degli ambienti nel processo di apprendimento.

La ricerca internazionale più recente ha posto particolare attenzione su quali siano i processi di preparazione necessari per la transizione verso i nuovi spazi, i tipi di pratiche didattiche innovative che possono essere abilitate da questi spazi (apprendimento attivo, collaborativo, interazioni sociali, etc.), le culture organizzative, la leadership, il ruolo dei docenti alla base del loro più efficace utilizzo, il design degli spazi e degli arredi, le tecnologie migliori per abilitare gli ambienti all’apprendimento, le relazioni tra spazio interno ed esterno e tra ambienti digitali e fisici.

L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha definito alcune caratteristiche degli ambienti fisici di apprendimento, che devono essere adeguati (soddisfare i requisiti minimi per assicurare il comfort, l’accesso, la salute e la sicurezza degli utenti), efficaci (supportare le diverse esigenze di insegnamento e apprendimento per permettere alla scuola di raggiungere i suoi obiettivi educativi), efficienti (massimizzare l’uso e la gestione dello spazio e delle risorse per ottenere il massimo risultato in termini di risultati per studenti e insegnanti ).

L’UNESCO ha dedicato una specifica attenzione al concetto di “ambiente di apprendimento intelligente” in un’accezione non solo fisica, ma anche virtuale, definendolo come un sistema adattivo di tipo tecnologico che mette il discente in primo piano, migliora le sue esperienze di apprendimento in base alle caratteristiche personali, alle preferenze e ai progressi conseguiti, favorisce un impegno crescente aumentando l’accesso alla conoscenza con adeguato accompagnamento e feedback, utilizza i media e le risorse di intelligenza artificiale, reti neurali e smart-technologies.

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