Scuole verticali, al via l’esperimento di architettura scolastica del secolo: è già realtà in Australia e America
Classi pollaio, edifici obsoleti, dispersione energetica, inagibilità. Questo il quadro dell’edilizia scolastica nel Belpaese, contando anche le migliaia di edifici chiusi ed accorpamenti vari in istituti comprensivi. Aumentano le note classi pollaio, aule oramai divenute consuete per i docenti, costituite da oltre 25 alunni, più complesse ed impegnative da gestire.
La soluzione è ripensare ad una scuola più inclusiva e reattiva alle problematiche intrinseche – siano queste umane, architettoniche o ingegneristiche – ai dilemmi che affliggono una scuola non in grado di proiettarsi nel futuro secondo nuovi approcci, tecnologie ed esigenze, anche demografiche. In Australia e nelle Americhe – Canada in particolare – si sta dando vita ad un’idea di scuola verticale: edifici moderni, ampi, a limitato impatto ambientale ed impronta di carbonio, destinati ad una flessibilità in termini di capienza mai vista. Non si parla di aule lasciate vuote ed in disuso, ma naturalmente di