Sostegni bis, “schiaffo alla scuola”. La protesta dei sindacati

La protesta parte dai sindacati del comparto scuola. “Il Decreto Sostegni Bis è uno schiaffo alla scuola e ai docenti precari”, sostengono.

Le critiche

Mobilitazione indetta a livello nazionale e locale, per richiedere l’adeguamento al Patto per la Scuola del Decreto Sostegni bis. Che interviene sulle medesime materie senza alcun confronto”. Un testo “lacunoso ed insoddisfacente” come sottolinea la nota congiunta diffusa dai sindacati. E che rende necessario “predisporre interventi emendativi da consegnare alla discussione in Parlamento. Per far sì che i provvedimenti enunciati nel Dl non solo siano effettivamente allineati e coerenti con il Patto per la Scuola. Ma soprattutto siano rispettosi delle prerogative sindacali, evitando interventi non necessari di manomissione dei contratti nazionali”.

Le richieste

Un patto “fortemente voluto e ora disatteso” sottolinea Giovanni Zavattoni (Flc Cgil), affiancato da Paola Votto (Cisl Scuola), Giovanna De Fusco (Uil Ruo Scuola) e Daniela Fuochi (Snals Confsal). I quali annunciano per i prossimi giorni una tavola rotonda di approfondimento sul tema. E un presidio davanti alla Prefettura per la mattinata di oggi. La richiesta: “Chiediamo l’eliminazione del vincolo dei 3 anni di servizio per le assunzioni da prima fascia. E l’assunzione non solo da graduatorie abilitanti, ma anche da Gps di seconda fascia, se davvero si vuole arrivare a coprire tutte le cattedre vacanti, in Italia circa 200mila” spiega il segretario provinciale di Flc-Cgil . “Serve una pianificazione pluriannuale di assunzione. Il decreto inoltre prevede per chi non supera il prossimo concorso ordinario l’impossibilità di partecipare al successivo, una misura veramente anticostituzionale”.

I precari

Alle spalle dei sindacalisti un manichino ricoperto da un lenzuolo bianco, e cioè “un fantasma che simboleggia i precari, evocati e reclutati ogni anno per poi scomparire” spiega Paola Votto. “Chiediamo di poter partire il 1° settembre con tutto il personale scolastico presente. Per evitare il conferimento di supplenze annuali che lo scorso anno si sono protratte fino a dicembre. A Piacenza avevamo un numero alto di cattedre di italiano vacanti alle medie. Poi ci si lamenta dei risultati dei test Invalsi ecc., ma è chiaro che con un simile turn over la qualità formativa non può essere quella che avremmo con un organico stabile”. La richiesta è quella di “trasformare l’organico di fatto in organico di diritto – precisa Daniela Fuochi – altrimenti non ci sarà mai una continuità per gli alunni all’interno della scuola”. Giovanna De Fusco ricorda inoltre che all’interno del Decreto non si fa riferimento all’organico Covid. Né alle procedure semplificate per il concorso del personale assistente amministrativo facente funzione Dsga.

Le classi

Tra le criticità evidenziate dai sindacati anche il rischio di avere nuovamente delle classi con 30 studenti per il nuovo anno scolastico. Poi la situazione dei concorsi scuola messi a bando nel 2020 e gli esiti in corso di pubblicazione del concorso straordinario, riservato ai docenti con alle spalle almeno 3 anni di insegnamento. “Nella classe di concorso 012 (lettere alle superiori) a Piacenza hanno superato il concorso straordinario in 3, a livello regionale i candidati erano 360 e solo una sessantina hanno superato la prova” sottolineano. “E questo perchè i concorsi sono fatti male, ragione per cui chiediamo la possibilità di essere messi in ruolo con una valutazione in uscita e non in entrata, dopo un anno di servizio in prova».

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