Quando Mario Lodi insegnava a far di conto usando la cassa scolastica e si studiavano le scienze con visite alle stalle e all’ospedale
Mario Lodi e Gioacchino Maviglia alla Casa delle Arti e del Gioco nel 2005 (foto di Cosetta Lodi)
Di tanto in tanto è istruttivo rileggere qualche pagina dei testi che hanno fatto la storia della scuola italiana.
In queste ore ho ripreso in mano un grande classico: “C’è speranza se questo accade al Vho”; lo ricordiamo ai più giovani: si tratta del primo libro di Mario Lodi, pubblicato la prima volta nel 1963 ed è, molto semplicemente, una sorta di diario di bordo della sua esperienza nella scuola elementare di Vho, piccola frazione di Piadena (nella prima parte del libro, per la verità, si parla della sua esperienza a San Giovanni in Croce, piccolo paese a pochi chilometri da Piadena).
Una decina di anni dopo, nella nota introduttiva alla edizione del 1972, Lodi scriverà: “Le esperienze didattiche raccolte in questo volume sono la documentazione dei tentativi di trasferire l’impegno politico