Scuola d’estate, il ministero dice no: le reazioni di presidi, docenti e famiglie

La scuola d’estate, il progetto lanciato lo scorso anno dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi per offrire agli studenti opportunità di recupero scolastico, socializzazione e integrazione, non sarà riproposto quest’anno. Il ministero ha infatti deciso di non stanziare le risorse necessarie per finanziare le attività previste dal piano, che coinvolgevano circa un milione di alunni da giugno a settembre.

La notizia ha suscitato la delusione e la protesta di presidi, docenti e famiglie, che avevano apprezzato l’iniziativa e ne avevano sperimentato i benefici. Molti hanno definito il mancato rinnovo della scuola d’estate un’occasione persa per contrastare gli effetti negativi della pandemia sull’istruzione e sulla società.

“La scuola d’estate era un progetto innovativo e inclusivo, che ha permesso ai nostri studenti di recuperare le competenze disciplinari e relazionali, ma anche di scoprire nuovi interessi e talenti attraverso laboratori di arte, musica, sport e altro. Inoltre, ha favorito l’accoglienza e l’alfabetizzazione linguistica dei ragazzi ucraini, che sono arrivati in Italia in cerca di protezione. È un peccato che quest’anno non possiamo ripetere questa esperienza”, ha dichiarato il preside di una scuola media di Napoli.

Anche i docenti hanno espresso il loro rammarico per la decisione del ministero. “La scuola d’estate è stata una boccata d’aria fresca dopo mesi di didattica a distanza e chiusure forzate. Abbiamo potuto lavorare con i nostri alunni in modo più creativo e personalizzato, valorizzando le loro potenzialità e le loro differenze. Inoltre, abbiamo potuto collaborare con altri colleghi e con le realtà del territorio, creando una rete educativa più ampia e solida. Speriamo che il ministero possa ripensarci e trovare le risorse per sostenere questo progetto”, ha affermato una docente di matematica di una scuola superiore di Milano.

Infine, le famiglie hanno manifestato la loro preoccupazione per la mancanza di un’offerta formativa adeguata per i loro figli durante il periodo estivo. “La scuola d’estate era un’opportunità unica per i nostri figli di continuare ad apprendere e a socializzare in modo divertente e stimolante. Era anche un aiuto concreto per noi genitori che lavoriamo e che non sempre riusciamo a garantire una supervisione adeguata ai nostri figli. Chiediamo al ministero di ripristinare la scuola d’estate o almeno di prevedere delle alternative valide”, ha detto la rappresentante delle famiglie di una scuola primaria di Roma.

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