Camminando ai margini del Gran Paradiso

Cari amici, nel caldissimo mese di luglio 2023 ho avuto l’occasione di passare qualche giorno in un luogo fresco e bellissimo: il paesino di Piamprato, in Val Soana, ai piedi del Parco Nazionale del Gran Paradiso.

Siamo in Piemonte, in provincia di Torino.

Posso permettermi soltanto brevi passeggiate lungo sentieri facili, ma anche con questi limiti ho trovato qualche fiore interessante da fotografare e da identificare successivamente con calma, osservando le fotografie.

Sono abbastanza sicuro di aver identificato il genere delle piante, meno sicuro della specie di alcune di esse. Vi prego di perdonare gli eventuali errori e vi sarò grato per le correzioni.

Di seguito, vi propongo i fiori che mi sono piaciuti particolarmente, assieme a qualche curiosità non strettamente scientifica.

1. Vedovina selvatica

“Scabiosa” deriva da “scabbia” perché queste piante in passato erano consigliate per la cura della scabbia e di altre malattie della pelle.

La specie non è protetta.

Vedovina selvatica (Scabiosa Columbaria)

2. Orchidea concordia

“Dactylo-rhiza” deriva dal greco “dactylo” = dito e “rhiza” = radice, per la forma delle radici che assomigliano alle dita di una mano.

La specie è protetta a livello nazionale.

Orchidea Concordia (Dactylorhiza maculata)

Orchidea Concordia (Dactylorhiza maculata)

3. Cardo zampa d’Orso

Questo fiore mi piace molto per la sua forma geometrica e mi incuriosisce l’epiteto “zampa d’orso”, ma non ho trovato informazioni a riguardo.

Nel libro di Gian Paolo Mondino, I nomi delle piante nelle parlate del Piemonte (Torino, Museo Regionale di Scienze Naturali, 2017) si trova che in Alagna Valsesia il nome comune del Cirsium erisithales è Alamanna.

La specie non è protetta.

Cardo zampa d’Orso (Cirsium erisithales)

4. Parnassia

Trovare il fiore della Parnassia è stata una piacevole sorpresa. Questa pianta vive in ambienti molto umidi e il torrente Soana non mi sembrava particolarmente ricco d’acqua, in quel momento.

Tuttavia, in una zona all’ombra del sentiero si era formato un piccolo acquitrino e lì ho visto gli inconfondibili fiori bianchi della parnassia. Hanno 5 stami fertili e 5 stami sterili dotati di numerose ghiandole a forma di palline gialle.

“Parnassia” deriva dal greco “Parnassòs” = Parnaso, il monte in cui dimorava Apollo assieme alle nove Muse.

Permettetemi una considerazione personale, non scientifica: la Parnassia è uno dei miei fiori preferiti, quando lo incontro provo sensazioni molto positive… mi sento bene.

Ho scoperto che questo fiore, chiamato Grass of Parnassus, fa parte dei cosiddetti Alaskan flower essences e il suo profumo fornirebbe ottimismo per affrontare le situazioni difficili della vita.

Qual è il vostro fiore preferito?

Parnassia (Parnassia palustris)

5. Astranzia

Il nome del genere deriva dal latino “aster” = stella, per la forma dell’infiorescenza.

Astranzia maggiore (Astrantia major)

6. Garofano dei certosini

Il nome del genere, “Dianthus” significa “fiore di Giove” mentre l’epiteto della specie ci ricorda che lo coltivavano i monaci Certosini.

È una pianta protetta in alcune regioni italiane.

Garofano dei certosini (Dianthus carthusianorum)

7. Campanella barbata

Credevo che questo fiore fosse abbastanza diffuso perché ne avevo visto diversi esemplari in Liguria, ma mi sbagliavo: in Italia, la Campanula barbata si trova solo sulle Alpi, escluse le Alpi Liguri.

Quindi, le regioni interessate sono: Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia.

Ci sono state segnalazioni anche in Liguria ma, a quanto pare, erano errate.

La pianta è protetta nella regione Lombardia.

Campanella barbata (Campanula barbata)

8. Campanella spigata

Leggendo certe classificazioni di questa pianta, si trova che appartiene alla famiglia delle campanulaceae e alla tribù delle campanuleae.

Cosa rappresenta una tribù di piante in botanica?

Ho imparato che la tribù è una categoria intermedia fra la famiglia e il genere. Le tribù si utilizzano quando le famiglie presentano una notevole variabilità, cioè sono formate da moltissimi generi.

Campanella spigata (Campanula spicata)

9. Cespica annua

Mi ha colpito questo gruppo di margheritine con i petali intrecciati fra loro. Sembra che vogliano rimanere unite nonostante il vento forte e freddo. Ma è meglio non confondere la causa con la conseguenza.

Inoltre non sono margherite e quelli bianchi non sono petali.

In realtà, le classiche margherite appartengono al genere Leucanthemum mentre queste appartengono al genere Erigeron.

Entrambe le piante fanno parte della famiglia delle asteraceae.

Le asteraceae producono infiorescenze dalla struttura piuttosto complessa.

Per esempio, quelli che sembrano tanti petali bianchi sono in realtà fiori completi a forma di nastro (ligulati).

Invece, la parte centrale gialla è formata da un altro tipo di fiori a forma di tubo (tubulosi).

Cespica annua (Erigeron annuus)

Un libro del 1920

Terminata la rassegna fotografica, ho cercato in rete qualche documento scientifico in cui trovare conferme alla mia scelta di piante del luogo.

E in effetti, con grande emozione, ho trovato un libro del 1920 dedicato proprio alla flora di questi luoghi:

Miranda Lanza, La flora della Valle di Valprato, Torino, 1920 – Appendice al Bulletin N. 14 della “Flore Valdòtaine”

Il libro è scritto con passione e poesia, ma non è facile da leggere perché non ci sono illustrazioni e l’autrice usa quasi esclusivamente i nomi scientifici delle piante.

Disponibile gratuitamente in formato .pdf, si trova nella sezione Archivio storico revue e bollettini, alla voce di menu Pubblicazioni del sito Société “La Flore Valdôtaine.

Tuttavia ho constatato che le 9 specie che ho citato in questo articolo sono segnalate anche da Adriana Lanza proprio nei dintorni di Piamprato.

Foto dei fiori: Gianfranco Bo

Foto cover: De Witte Haas / Shutterstock

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La respirazione delle piante: un tema di scienze per la Scuola Primaria

La respirazione delle piante è un argomento affascinante e importante per i bambini della scuola primaria, poiché consente loro di comprendere come funzionano questi esseri viventi e quale ruolo svolgono nel nostro ecosistema.
In questo articolo, approfondiremo dettagliatamente il processo della respirazione delle piante, illustrando le varie fasi e le differenze rispetto alla respirazione degli animali. Inoltre, esamineremo l’importanza di questo processo nella vita delle piante e nel mantenimento del nostro pianeta. Infine, concluderemo con alcuni suggerimenti utili per approfondire ulteriormente il tema e realizzare attività didattiche stimolanti.
Cos’è la respirazione delle piante?
La respirazione delle piante è un processo biologico attraverso il quale le piante producono energia per sostenere le loro funzioni vitali. Durante questo processo, le piante utilizzano ossigeno e nutrienti per produrre energia sotto forma di ATP (adenosina trifosfato), rilasciando anidride carbonica e acqua come prodotti di scarto.
Fasi della respirazione delle piante
La respirazione delle piante avviene principalmente in due fasi: glicolisi e ciclo di Krebs. La glicolisi è la fase iniziale, durante la quale il glucosio viene trasformato in una molecola di piruvato, producendo energia e molecole di NADH. Il ciclo di Krebs, invece, è la fase finale del processo, in cui il piruvato viene ulteriormente trasformato, generando energia, anidride carbonica e acqua.
Differenze tra la respirazione delle piante e quella degli animali
Sebbene la respirazione delle piante e degli animali sia simile in termini di processo biochimico, ci sono alcune differenze chiave. Innanzitutto, le piante sono capaci di fotosintesi, un processo attraverso il quale producono glucosio e ossigeno utilizzando luce solare, anidride carbonica e acqua. Gli animali, invece, devono ottenere il glucosio attraverso l’alimentazione. Inoltre, le piante sono in grado di respirare sia attraverso le foglie che attraverso le radici, mentre gli animali utilizzano organi specifici come polmoni o branchie per la respirazione.
L’importanza della respirazione delle piante per l’ecosistema
La respirazione delle piante svolge un ruolo cruciale nel mantenimento dell’equilibrio del nostro ecosistema. Grazie alla fotosintesi, le piante producono ossigeno, che è essenziale per la vita di tutti gli organismi aerobici, inclusi gli esseri umani. Inoltre, la respirazione delle piante contribuisce a regolare la concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera, contribuendo alla lotta contro il cambiamento climatico.
Creazione di un portfolio sul tema della respirazione delle piante
Incoraggiare i bambini a creare un portfolio sul tema della respirazione delle piante, in cui possono raccogliere tutti i loro disegni, schemi, esperimenti e riflessioni sul tema. Questo portfolio può essere un ottimo modo per valutare il loro apprendimento e per permettere loro di condividere le loro scoperte con i compagni di classe e le famiglie.
La respirazione delle piante nelle diverse stagioni
Approfondire la conoscenza dei bambini sulla respirazione delle piante, discutendo di come questo processo possa variare nelle diverse stagioni dell’anno. Ad esempio, durante la primavera e l’estate, quando la luce solare è più intensa e le giornate sono più lunghe, la fotosintesi e la respirazione delle piante sono più attive. Al contrario, durante l’autunno e l’inverno, la luce solare è più debole e le giornate sono più brevi, il che porta a una riduzione dell’attività fotosintetica e respiratoria delle piante.
Adattamenti delle piante all’ambiente
Infine, esplorare con i bambini come le piante si siano adattate a vivere in diversi ambienti attraverso variazioni nel loro processo di respirazione. Ad esempio, alcune piante che vivono in ambienti aridi e desertici, come i cactus, hanno sviluppato un processo di respirazione chiamato fotosintesi CAM, che consente loro di conservare l’acqua e di sopravvivere in condizioni estreme. Allo stesso modo, le piante che vivono in ambienti acquatici, come le ninfee, hanno sviluppato adattamenti specifici che permettono loro di assorbire ossigeno dall’acqua attraverso le radici.
Attività didattiche sul tema della respirazione delle piante
Per rendere l’apprendimento della respirazione delle piante più coinvolgente e interattivo per i bambini della scuola primaria, è possibile organizzare diverse attività didattiche che stimolino la loro curiosità e la loro comprensione del tema. Ecco alcuni esempi di attività:

Esperimenti con piante: I bambini possono osservare il processo di fotosintesi e respirazione delle piante realizzando esperimenti semplici, come quello del bicchiere d’acqua e della pianta. In questo esperimento, si mette una pianta in un bicchiere d’acqua e si copre con un sacchetto di plastica trasparente. I bambini possono osservare come si formano goccioline d’acqua all’interno del sacchetto, dimostrando la produzione di ossigeno e acqua durante la fotosintesi.

Disegni e schemi: Chiedere ai bambini di creare disegni o schemi che illustrino il processo della respirazione delle piante, evidenziando le fasi principali e i prodotti del processo. Questo aiuterà i bambini a visualizzare e memorizzare meglio le informazioni.

Gioco di ruolo: Organizzare un gioco di ruolo in cui i bambini rappresentano le diverse parti di una pianta (foglie, radici, stelo) e i vari elementi coinvolti nel processo di respirazione (ossigeno, anidride carbonica, energia). In questo modo, i bambini possono imparare il processo in modo divertente e interattivo.

Discussione e riflessione: Stimolare i bambini a riflettere sull’importanza della respirazione delle piante per la vita sulla Terra, chiedendo loro di pensare a come il nostro pianeta sarebbe diverso senza piante e come possiamo proteggere e conservare le piante per il futuro.

Suggerimenti utili per approfondire ulteriormente il tema:

Visitare un giardino botanico o un’area naturale con diverse specie di piante per osservare direttamente le piante nel loro ambiente naturale e discutere delle loro caratteristiche.

Visionare video o documentari sulle piante e sulla respirazione delle piante per ampliare le conoscenze sul tema e stimolare ulteriori discussioni in classe.
Invitare un esperto di botanica o un giardiniere a parlare ai bambini della respirazione delle piante e del loro lavoro con le piante, offrendo un’opportunità per fare domande e apprendere da una fonte esperta.
Organizzare un progetto di piantumazione di alberi o un’attività di giardinaggio nella scuola, coinvolgendo i bambini nella cura delle piante e nella comprensione del loro ruolo nell’ecosistema.

Per concludere, la respirazione delle piante è un tema affascinante e rilevante per i bambini della scuola primaria, che offre numerosi spunti per attività didattiche coinvolgenti e stimolanti. Approfondendo questo tema, i bambini non solo acquisiranno una maggiore comprensione del funzionamento delle piante e del loro ruolo nell’ecosistema, ma saranno anche motivati a proteggere e conservare queste risorse preziose per il nostro pianeta. Speriamo che le informazioni e le idee presentate in questo articolo possano essere utili per l’insegnamento e l’apprendimento della respirazione delle piante nella scuola primaria.

Potete scaricare e stampare gratuitamente le Schede Didattiche su “La respirazione delle piante per la Scuola Primaria”, basta cliccare sul pulsante ‘Download‘:

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