Docenti mettono 6 in condotta a studente, interviene il Tar: il voto deve valutare l’insieme dei comportamenti e non soltanto un singolo episodio. Uno sguardo alle nuove direttrici
Nel contenzioso in commento gli esponenti hanno chiesto l’annullamento dei verbali nella parte in cui da essi risultava la determinazione del Consiglio di Classe di attribuzione al proprio figlio di un voto basso in condotta. In particolare i ricorrenti contestavano la violazione ed erronea applicazione dell’art. 2 del D.L. n. 137/2008, convertito con modificazione dalla Legge n. 169/2008 e dell’art. 3 del D.M. n. 5/2009 del MIUR, nonché, l’eccesso di potere per travisamento dei fatti, carenza di istruttoria e di motivazione, motivazione perplessa ed erronea. Ciò, poiché i ricorrenti non sarebbero stati messi al corrente durante l’anno scolastico della situazione relativa al comportamento del figlio che avrebbe portato all’attribuzione del sei in condotta, conosciuta solo al momento della pubblicazione del documento di valutazione. Tale voto, appena sufficiente per la promozione, si
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